Processo Uva, troppi dubbi nel racconto di Biggiogero

Il testimone si sente male in aula e deve ricorrere alle cure di un medico. Il pm rileva "eclatanti contraddizioni" tra le sue versioni dei fatti. Le difese gli contestano almeno tre cambi di dichiarazioni, ma lui conferma di aver sentito le urla

 Ha confermato di aver sentito le urla di Giuseppe Uva, ma è caduto in una girandola di “contraddizioni eclatanti”, come le ha definite il pm Daniela Borgonovo. La deposizione di Alberto Biggiogero, il testimone che si trovava con Giuseppe Uva in caserma la notte in cui fu fermato, ha un po’ stupito la corte, per i toni stralunati del teste, le sue battute ad effetto e anche per la sua condizione fisica precaria: alla fine il 39enne si è sentito male, Biggiogero ha detto di non essere in buone condizioni psicofisiche e l’interrogatorio è stato sospeso. Il supertestimone ha quantomeno confermato che quella notte, un carabiniere, scendendo dalla gazzella disse “Uva proprio a te cercavo, questa me la paghi”. Ha anche riferito che in caserma, dalla sala d’aspetto, gli hanno detto "comunista di merda dopo arriva anche il tuo turno", ha udito Giuseppe urlare “ahia” e “basta”, mentre poteva scorgere un gran via vai di poliziotti e carabinieri, pur senza vedere mai nulla. Ma sui motivi di quell’astio, non ha potuto aggiungere altro. Risulta infatti inutilizzabile l’argomento della relazione di Uva con la moglie di un carabiniere: “Era una voce, io non sono grado di dire se sia vero o meno” ha ammesso Biggiogero. 

ATTENDIBILITA’
Alberto ha specificato che quella notte aveva bevuto e assunto droghe
. “Avevo preso stupefacenti quali marijuana, cocaina e hashish, nel corso della giornata saranno stati almeno otto spinelli. Alla fine dopo aver bevuto alcolici ero alticcio ma sereno – ha concluso con una formula curiosa – insomma ero dignitosamente brillo”. In ogni caso, i due amici quella notte bevettero molto: tre o quattro birre a testa, al bar Planet di Varese, due black russian a testa, in un bar di via Garibaldi, poi una birra in un pub scozzese, due birre a testa a fine serata al Bar Scuderie Cavallotti. Era lucido? Lui sostiene di sì, perchè "la paura mi aveva abbassato il tasso alcolico". C’è poi il capitolo della condizione fisica: i suoi ricoveri in tso e le cure psichiatriche. Ancora nel 2013, Biggiogero ha subito un ricovero al San Carlo di Milano, da cui è uscito con una diagnosi che sottolinea come avrebbe un carattere manipolatorio e che “tende a raccontare i fatti per come gli è utile” (lo ha letto il pm in aula). Tutti particolari emersi durante l’interrogatorio.

CONTRADDIZIONI
Le contraddizioni sono state diverse
. Biggiogero ha ad esempio negato di aver sporto una denuncia sulla morte di Uva al pronto soccorso, poche ore dopo il fatto (gliel’ha ricordato il pm). In quel caso scrisse di aver subito un pestaggio in strada, circostanza che oggi ha invece negato, raccontando un film della serata un po’ diverso. Un racconto che parte da quando in via Dandolo i due amici "ululavano" e "facevano i lupi" suscitando le proteste della gente alle finestre. Fino all’intervento dei carabinieri, che tuttavia non è stato un massacro ma un fermo con due agenti "che mi facevano paura perchè erano un po’ aggressivi". Biggiogero ha detto di aver preso uno schiaffo perchè era caduto addosso a un carabiniere spinto dall’amico, e di aver visto Uva scaraventato in auto. Un altro passaggio poco chiaro è quello sull’abbigliamento di Uva. Il teste ha riferito al pm che Giuseppe, prima di uscire di casa, si lavò e prese dei pantaloni puliti da un armadio. Salvo poi smentire nel controesame con l’avvocato Luca Marsico, quanto precedentemente affermato: in realtà Uva era in pessime condizioni igieniche, lo dicono le perizie e le relazioni del pronto soccorso. Ci sono stati anche momenti di ilarità, quando l’avvocato Marsico gli ha chiesto se fossero chiare le domande e lui ha risposto, ironicamente, che in realtà era preoccupato delle risposte. Infine, ha sostenuto di aver visto il corpo di Giuseppe in obitorio, ma l’avvocato Luca Marsico gli ha contestato il fatto che nel 2010 in una deposizione difensiva, egli aveva affermato il contrario.  Si continua il 12 dicembre.

Il dossier

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 28 Novembre 2014
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.