Provincia, ultima chiamata per le larghe intese

Il dibattito di Varesenews con Cattaneo (Ncd), Astuti (Pd), Galli (Lega Nord), Puricelli (Forza Italia). I partiti stanno cercando un nome, Forza Italia spinge per le larghe intese, Pd e Ncd più freddi

Due papabili alla presidenza della Provincia di Varese, Samuele Astuti del Pd e Dario Galli della Lega Nord, hanno ribadito di non essere candidati alla carica più alta di Villa Recalcati. Il nome giusto, dunque, è ancora da trovare, ma ormai gli schieramenti partono da posizioni tattiche opposte. Forza Italia annuncia che vuole un accordo di larghe intese, il Pd sembra invece voler andare alla competizione “secca”. L’Ncd sta nel mezzo e chiama a raccolta le liste civiche. La Lega Nord sta valutando. Tutte pretattiche, che forse non serviranno a nulla, se il 12 ottobre il primo presidente eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali, e non dai cittadini, non avrà la maggioranza nel consiglio dei 16. A quel punto, con due istituzioni di segno politico opposto obbligate a convivere, le larghe intese saranno inevitabili. Per non parlare dell’assemblea dei sindaci, il terzo pilastro della riforma.

L’incontro alla festa di Varesenews è stato interessante anche perché era la prima volta che si confrontavano in un dibattito pubblico su questo tema, i partiti. Erano presenti Samuele Astuti (Pd), Raffaele Cattaneo (Ncd), Dario Galli (Lega Nord), Roberto Puricelli (Forza Italia). Molte critiche sulla riforma Delrio da Cattaneo e da Galli, che ha definito il risultato votato in parlamento “un gran giro inutile per tornare poi alla stessa posizione di prima”, o ancora “il sangue versato all’altare dell’antipolitica", analisi quest’ultima sottolineata anche da Cattaneo. Più amministrativo il tema scelto da Astuti, che ha invece osservato come la riforma apra spazi di autonomia e opportunità per autogovernare i territori. Ma che accordo ci sarà? Dario Galli ha affermato che per stringere questi patti ci vorrebbe un modello come quello Svizzero, ovvero dove nessuno perde e tutti governano. Ma per gli alleati il punto è proprio questo. Roberto Puricelli di Forza Italia (è il presidente del consiglio comunale di Varese) è stato molto netto: “Passerò per quello delle leghe intese ma io credo che un accordo complessivo sia inevitabile”.

Già, ma che tipo di accordo?
“Il rischio è quello di una figura debole – ammonisce Cattaneo – di un accordo al ribasso che vada a privilegiare persone poco esposte ma con scarsa esperienza. Noi pensiamo che si debba fare un accordo sulla base di un programma, coinvolgendo i territori, le liste civiche, i sindaci dei tanti paesi della Provincia”. Cattaneo dunque scarta l’idea che i giochi siano tutti ancora da fare ma soprattutto benedice l’ipotesi di un tavolo meno esclusivo per trovare un’intesa, poiché il rischio che ci si trova ad affrontare oggi è quello di uno stallo e di una ingovernabilità del futuro ente. “Pur non approvando questa riforma, dico che oggi non si può guardare al presente con gli occhi del modello elettorale precedente. Non c’è garanzia che un accordo a priori possa poi anche avere i numeri. Occorre una politica che tenga conto delle complessità del territorio più che delle necessita della politica, è da lì che occorre partire”.

Forza Italia però sembra aver deciso. Intesa sì, anche a costo di non presentare un suo candidato: “Quello che conta è la governabilità – spiega Roberto Puricelli – noi non vogliamo nessun trono, vedrete che l’accordo è imprescindibile”. Dario Galli ha insistito su tutte le pecche della legge attuale, ha affermato che non capisce fino in fondo il corso della figura di garanzia e mantenuto un atteggiamento prudente su eventuali accordi, pur ammettendo che una collaborazione sulle cose da fare sarà inevitabile una volta insediato l’ente (come è avvenuto anche in passato). Anche Samuele Astuti non ha raccolto oggi l’invito di Forza Italia all’accordo, ha sottolineato più volte la necessità di ascoltare il territorio e di mettere le istituzioni al servizio della gente. All’inizio dell’estate il Pd aveva esplorato l’idea delle larghe intese, ma era stata la Lega sulla stampa a non aderire e anche Forza Italia era sembrata fredda.

Oggi le parti si sono invertite, il Pd ritiene che quella prima richiesta sia decaduta: “Non è facendo accordi sottobanco che gli amministratori faranno sentire di più la loro voce. C’è invece bisogno di trovare persone che abbiano delle competenze” ha osservato Astuti. Infine è intervenuto il sindaco di Angera Alessandro Paladini Molgora. Ha informato i presenti di aver convocato una riunione con tutti i comuni della sua zona e che vorrebbe proporre delle tematiche territoriali sulla base delle quali cercare un consenso. Anche i territori, oltre che i partii, vogliono far sentire la propria voce.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 31 Agosto 2014
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.