“Questo Pgt costerà di più ai cittadini”

Le perequazioni obbligatorie faranno pagare ulteriori oneri a chi ristruttura una casa, mentre chi abita in un edificio storico dovrà spendere per redigere la scheda dell'immobile. Il Pd chiede di eliminare questa e altre "storture"

«Il pgt costerà più soldi ai cittadini». Lo dicono gli esponenti del Pd, che oggi hanno illustrato le 10 osservazioni che presenteranno, sabato 22 marzo (ultimo giorno disponibile) al nuovo piano. Il primo punto, forse il più importante, per l’aggravio dei costi al cittadino, è il meccanismo della perequazione obbligatoria che la giunta ha impostato. D’ora in poi, per costruire e ristrutturare, i varesini dovranno acquistare delle volumetrie, da una banca comunale di scambio tra proprietari. In altri comuni, questo meccanismo è solo facoltativo e premia chi ne fa uso. A Varese, invece, è obbligatorio. I costruttori e gli architetti lo contrasteranno, anche se ufficialmente non si sono ancora espressi. Un architetto, intervistato sulla stampa locale, ha affermato che costerà almeno 200 euro al metro quadro.

TUTTE LE SCHEDE DEL PGT

Secondo il Pd questa scelta favorisce solo i grandi costruttori, incide sul consumo di suolo e costituisce un aggravio. Quanto? Secondo alcuni consiglieri comunali, una famiglia che ristruttura una casa, oltre ai costi dell’intervento, potrebbe ritrovarsi a pagare cifre dai 10mila ai 50mila euro in più. Ma perché c’è questo meccanismo? «La giunta spera di finanziare le opere pubbliche, grazie agli introiti che ne deriveranno – spiegano Luca Paris, segretario cittadino e Fabrizio Mirabelli, capogruppo in consiglio – ma le opere pubbliche previste dal piano dei servizi non potranno mai essere finanziate con questo meccanismo» (nella foto: Corbetta, Paris, Mirabelli, Civati).
Il Pd sostiene che, in questo modo, le piccole costruzioni e ristrutturazioni, in realtà, si fermeranno: gli introiti comunali diminuiranno, ci sarà un immobilismo del mercato e una sostanziale ingiustizia nei confronti di chi vorrebbe migliorare la propria abitazione. La perequazione obbligatoria sta facendo molto discutere, e potrebbe essere un elemento decisivo nel rapporto, con questo pgt, di tutto il mondo dei professionisti e delle imprese.

Il Pd, in realtà, ha puntato più che altro ad evidenziare i guai per il cittadino comune, ma il problema esiste. Nella seconda osservazione, il partito si schiera contro una norma del piano delle regole, l’articolo 21, in cui si dice che i proprietari di edifici costruiti prima del 1953, se vogliono effettuare interventi, devono sostanzialmente provvedere a realizzare una scheda dell’immobile a loro spese. Il Pd chiede che sia il comune a fare questo censimento, considerando che si tratta di 3.692 edifici ante 1953 e che molta gente non sapeva neanche di abitare in stabili antichi.

Ma continuiamo con le proposte illustrate dall’opposizione: il terzo è la richiesta di eliminare dal pgt tutte le aree di completamento, dove in sostanza si potrà in futuro costruire, per evitare il consumo di suolo. Il quarto punto, che sarà tradotto in osservazione, disegna invece il futuro di piazza Repubblica. Andrea Civati, Luca Paris e Fabrizio Mirabelli sostengono che realizzare un teatro al posto della caserma sia un errore, perché non risolverà comunque il problema di vivibilità della piazza. «Meglio sarebbe realizzare in quel punto, sempre rispettando le prescrizioni della soprintendenza, un polo culturale con la biblioteca, una sala studi, lo spazio per le associazioni, e varesecorsi. Un luogo che stia aperto tutto il giorno – continuano i consiglieri democratici – e che sia sempre frequentato, a carattere culturale, in modo che si crei una piazza vissuta, trasformandola in un luogo sociale. Inoltre, nella zona del collegio Sant’Ambrogio, per accentuare questa vocazione, si potrebbe pensare agli alloggi per gli studenti universitari». I consiglieri del Pd sostengono che il teatro debba rimane dov’è adesso. Mentre, per quanto riguarda i soldi, la nuova biblioteca si potrebbe finanziare cambiando le priorità della spesa pubblica comunale: soprattuto bloccando alcune spese, come quelle dei parcheggi nei parchi, o alla prima cappella, e quindi prendendo quei soldi, indirizzati a investimenti errati, e parcellizzati, per concentrare tutto su un grande obiettivo, realistico, nella nuova piazza Repubblica.

Le altre osservazioni per cambiare il Pgt sono: la richiesta di bloccare nuovi centri commerciali (ad esempio oggi è previsto un ampliamento dell’Iper di 30mila metri cubi, oppure c’è il bis di Esselunga, che costruirà alla ex Malerba finanziando le due rotonde di via Gasparotto, però manterrà anche il negozio di viale Borri). E ancora: netta contrarietà ai parcheggi nei parchi (villa Augusta e Mylius) e nuove aree di parcheggio alle entrate esterne della città. Più aree per nuovi insediamenti produttivi e incubatori di imprese ad alto contenuto tecnologico, per non perdere la vocazione produttiva della città, incentivando la localizzazione all’interno.

L’ottavo punto prevede la creazione di un nuovo polo scolastico nella zona delle stazioni, per favorire la mobilità a piedi degli studenti che giungono in città in treno. L’area sarebbe quella di via Monte Santo, oggi costellata di capannoni dismessi. Al nono punto si parla di parco attrezzato all’ex macello e di un no secco alla possibilità di realizzare, in quel punto, una centrale a biomasse. Infine, l’ultima osservazione riguarda la zona della Valle Olona, dove il nuovo pgt ha in mente di tutto: ampliamento dell’Iper, nuovo carcere, luna park, fiera, sistemazione delle concerie. Luca Conte, ad esempio, sostiene che sia sbagliato portare in loco il luna park e la fiera, perché l’area accanto all’Iper e sotto la discarica comunale è un terreno agricolo che si allaga spesso: andrebbe tutelato, non costipato.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Marzo 2014
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