Scritte e minacce telefoniche al consigliere Zappoli

Nuovo inquietante episodio di intimidazione a sfondo politico. L'opposizione: le istituzioni rispondano subito con una strategia chiara

Minacce, intimidazioni. Una brutta escalation negli ultimi tempi che ha raggiunto l’apice in questi giorni con le farneticante vicenda che ha toccato il il capogruppo di Rifondazione in consiglio comunale Angelo Zappoli. Una telefonata nella notte: «Stai attento a non prendertela col Fascio, altrimenti ti facciamo fare una brutta fine. Sappiamo dove abiti e dove fai». Fuori sul muro di casa, la delirante scritta a spray: «Zappoli, okkio al cranio, Varese nera». 
Una minaccia in piena regola che fa il seguito alle scritte neofasciste alla Festa dell’Unità alla Schiranna, agli atti di vandalismo contro la Federazione Provinciale dei Ds, il bossolo recapitato al consigliere di Forza Italia Carabelli e le scritte offensive con tanto di croce celtica sul portone dello studio dell’avvocato Cornacchia, esponente di An in consiglio comunale. 
Una vera e propria strategia intimidatoria di cui ancora gli inquirenti non riescono a trovare i responsabili. 
Nel caso di Zappoli, poi l’ulteriore scarto in avanti: la telefonata, una minaccia inquietante, diretta, che tocca la persona non solo in astratto ma nella sua intimità. 
La solidarietà al consigliere di Rifondazione è unanime: «Anch’io sono stato anni fa oggetto di minacce telefoniche da parte di anonimi vigliacchi – ricorda Fabrizio Mirabelli, segretario cittadino dei Ds – so come ci si sente, le preoccupazioni che si hanno per le famiglie. Come Democratici di sinistra condanniamo formalmente questo nuovo tentativo di intimidazione. Per noi la democrazia è sinonimo di partecipazione e di servizio e questi principi ispirano sicuramente anche l’agire democratico del consigliere Zappoli». 
Ma da tutto l’Ulivo, al di là della condanna e della solidarietà, arriva anche una richiesta precisa al sindaco e alla giunta: la convocazione immediata di un vertice con questore e prefetto per definire una strategia di contenimento e di repressione del fenomeno che non deve trovare spazio nella società civile. 
Da Mirabelli e Alessandro Alfieri si rinnova la proposta, a suo tempo già sollecitata dai Ds:  una campagna di sensibilizzazione nelle scuole cittadine per ricordare il valore della memoria storica e il sacrificio di tanti partigiani, anche varesini, morti per la libertà e la democrazia nel nostro paese. 
In una nota anche i Repubblicani Europei condannano l’accaduto: «Esprimiamo solidarietà all’amico Zappoli sempre in prima linea in consiglio comunale e in città nella difesa dei cittadini di Varese con l’entusiasmo delle idee e la correttezza dei comportamenti che ha sempre contraddistinto la sua azione politica e invitiamo le forze dell’ordine e la magistratura a individuare, perseguire ed estirpare definitivamente questi gruppuscoli di xenofobi fascisti che da troppo tempo minacciano la vita civile e democratica della città e insultano la civiltà dei varesini».
E in una nota anche Forza Nuova, movimento antagonista di destra, prende le distanze dall’accaduto e solidarizza con Zappoli: «Lui stesso – recita il documento – può confermare che noi usiamo il confronto magari anche
acceso con le altre realta’ politiche ma di persona non con minacce anonime o scritte spray».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Febbraio 2004
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