Se ne andranno i custodi del paesino dipinto

A Boarezzo, frazione di Valganna, l’associazione che garantisce la conservazione dei dipinti annuncia di essere in difficoltà: “Dal comune solo silenzi: dopo 25 anni di attività ora diciamo basta”

boarezzo valgannaNel 1984 ogni abitante mise fuori dalla porta il cartello “Vendesi”: un atto di protesta per urlare contro la morte a cui rischiava di andare incontro Boarezzo, piccolo borgo montano della Valganna. Fu una provocazione a cui fece seguito l’intuizione del pittore Mario Alioli che invitò numerosi artisti per dipingere pannelli da appendere alle facciate della case, dando vita ad un “paese dipinto” famoso anche fuori dalla provincia e generando un interesse che si spingeva oltre la semplice bellezza naturale, qui onnipresente in ogni scorcio.
Oggi, a 25 anni da quella riscossa c’è il rischio di perdere un’associazione che prese il testimone di quel progetto e tra i cui scopi aveva anche quello di proteggere il patrimonio artistico. Motivo? «Uno scarsissimo interesse da parte dell’amministrazione comunale per questo luogo». La notizia è che al prossimo rinnovo del consiglio, l’associazione «si presenterà dimissionaria nelle cariche del presidente e dei suoi consiglieri». 
L’annuncio si esplicita mentre le prime foglie cadono alle pendici del Piambello in una nebbiosa giornata di inizio ottobre, fra le strade di sasso del paese e durante una chiacchierata insieme a Maria Boldetti e Paolo Ricciardi, consiglieri dell’associazione “Amici di Boarezzo” e alla presidentessa Susanna Cozzi: tre ciceroni del posto a cui non sfugge neppure uno scorcio. boarezzo valganna
A differenza di quanto avvenne negli anni ’80, questo annuncio non ha il sapore della provocazione ma della stanchezza e delusione. Anzi questo gesto potrebbe decretare la fine di anni di appassionato vitalismo, nato dal lascito “culturale” del maestro Mario Alioli, che per primo coinvolse artisti e pittori nella corsa per salvare il paesino e trasformarlo in “Villaggio artistico Grandi e Tabacchi” (per la cronaca si tratta di Giuseppe Grandi e Odoardo Tabacchi, due grandi scultori dell’Ottocento italiano).
«Non vogliamo più continuare ad occuparci della tutela del villaggio artistico in un
contesto che vede un’amministrazione comunale per nulla motivata e coinvolta nel voler proteggere il proprio patrimonio culturale e nel creare sinergie fra le associazioni presenti nel suo comune, tanto più con quelle culturali. Una politica sorda alla valorizzazione del territorio e delle risorse e delle opportunità già presenti. Lasciamo quindi al rinnovato comitato artistico voluto dal sindaco il compito di portare avanti quello che per 25 anni ha cercato di fare l’associazione a favore del Villaggio artistico. Associazione che noi speriamo possa continuare ad esistere con un nuovo e frizzante consiglio direttivo che avrà comunque tante cose belle da proporre per Boarezzo, al di là del suo villaggio artistico. Fino ad oggi il restauro dei pannelli, è stato a carico dell’associazione. Nel 2012, grazie all’impegno della comunità Montana del Piambello Boarezzo ed il suo villaggio artistico hanno avuto un contributo regionale di 50.000 euro la cui erogazione è subordinata alla copertura finanziaria del 35% da parte del Comune almeno nella sua fase iniziale. L’amministrazione comunale finora ci ha dato risposte vaghe circa l’impegno dell’ente in tal senso».
boarezzo valganna«Poi la questione del Comitato Artistico» – spiegano dall’Associazione – . «Il comitato nacque nel gennaio del 2011, ad opera del Comune e prevedeva la presenza del sindaco pro tempore, del direttore artistico nominato dall’associazione (allora il maestro Alioli) del presidente dell’associazione e da due rappresentanti del comune di Valganna. Dopo la morte di Mario Alioli, l’assemblea dei soci ha provveduto a nominare un nuovo direttore artistico nella figura di Davide Genna, e a comunicarne prontamente l’elezione all’amministrazione comunale. Ad un anno di distanza, senza mai aver riunito il comitato e senza mai coinvolgere la nostra associazione in merito, il Comune ci ha informato di aver provveduto a ricostituire un nuovo comitato e addirittura aveva sostituito il direttore artistico voluto dai nostri soci. Una sorta di colpo di spugna: una vera e propria mancanza di rispetto nei nostri confronti. Un modo di fare che mortifica un quarto di secolo di servizio a favore di questo borgo».
A Boarezzo è rimasta un’unica attività, il ristorante “I Panigacci”. Non vi sono altri esercizi pubblici: per fare la spesa è necessario andare in fondovalle; qui vivono 29 persone e il paese si anima soprattutto d’estate con molte seconde case. Fu proprio grazie all’intuizione del pittore Alioli, coinvolgendo diversi artisti, che il piccolo abitato andò alla ribalta con pannelli di dimensione 1×1 aventi a tema “gli antichi mestieri”. «Dal 1988, anno di fondazione boarezzo valganna
della nostra associazione», dicono gli “Amici di Boarezzo”, «ci occupiamo della tutela e conservazione nonché dell’implementazione del villaggio
artistico e della salvaguardia dell’ambiente naturale: negli anni abbiamo coinvolto più di 480 soci. Abbiamo dato vita a numerose manifestazioni a salvaguardia delle tradizioni locali, come quelle delle “fascine” (una sorta di gara di abilità fra boscaioli ndr), la mostra “le radici raccontano” creazioni artistiche realizzate proprio con le radici dei nostri alberi, e ancora la scuola di pittura per ragazzi che ha coinvolto molti giovani: tornavano ogni estate, di anno in anno. Senza contare le tante iniziative alla Badia di Ganna, al Maglio di Ghirla, nella Villa Chini: tutti veri e propri gioielli presenti in questo comune e che l’associazione, con l’intento di valorizzare il territorio, ha scelto come location per le proprie iniziative».
Il Villaggio Artistico è di proprietà del comune, 27 i pannelli che compongono il patrimonio firmato da autori del calibro di V.Tavernari L.Spaventa Filippi, P.Borghi, A.Pedretti., S.Monti.

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Il paese dipinto di Boarezzo 4 di 12
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Pubblicato il 10 Ottobre 2013
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