Si chiude tra gli applausi la quinta edizione di “Tra Sacro e Sacro Monte”
Un grandioso festival terminato, in questa sua quinta edizione, all’insegna della giovane creatività e del coinvolgimento del pubblico
Un grandioso festival terminato, in questa sua quinta edizione, all’insegna della giovane creatività e del coinvolgimento del pubblico: ha ricevuto numerosi applausi la lezione aperta Attraverso l’imprevisto, diretta a quattordici giovani talenti del teatro e curata da Carmelo Rifici, Angela Dematté e Marta Ciappina. Visibilmente emozionati, i giovani attori hanno alternato momenti toccanti ad altri più leggeri ed ironici, prestando voce e corpo ad alcuni tra i personaggi più complessi e affascinanti della letteratura di tutti i tempi: il combattuto Don Giovanni, il drammatico Macbeth, il dibattuto Miguel Mañara.
In due ore di spettacolo, aperto ad interventi e a correzioni di Rifici, presente accanto agli studenti, il pubblico, salito alla terrazza del Mosé, è stato coinvolto in una riflessione sul peso e sul valore della parola, ma soprattutto sul concetto di imprevisto, ossia un evento che accade e sorprende, modificando inaspettatamente – ma significativamente – la vita individuale. Un altro traguardo importante per il festival “Tra Sacro e Sacro Monte”, che centra un grande successo di pubblico e un’altissima densità di significato culturale. A far da scenario perfetto è stata la vetta del Sacro Monte, che riunisce in sé significato spirituale, bellezza paesaggistica, rilevanza storico-artistica e disponibilità di percorsi escursionistici e naturalistici.
E a ribadire l’unione di tutti questi aspetti è Monsignor Erminio Villa, rettore del Santuario del Sacro Monte, che dichiara: “Interessante è l’iniziativa di divulgare, nel contesto del teatro sacro, i grandi capolavori della letteratura italiana e straniera. Attente le proposte, coinvolgenti gli attori, sempre partecipe il pubblico. Lodevole è l’impegno di educare e riflettere su se stessi, confrontandosi con altre storie di vita, in un incantevole panorama naturale”. Jessica F. Silvani, Direttore Organizzativo del festival e progettista in ambito culturale, spiega: “Anche in questa quinta bellissima edizione ho visto fondersi la bellezza del paesaggio e la forza della parola, in serate di grande intensità e partecipazione. La quinta stagione di “Tra Sacro e Sacro Monte” si chiude ma lo sguardo è già rivolto al futuro, continua e anzi si intensifica l’impegno perché il Sacro Monte sia un luogo di spiritualità, arte, cultura, vivo e vissuto, non solo il bellissimo passaggio da cartolina che pure è”. La quinta edizione del festival, ambientata e ospitata nell’incantevole cornice della vetta varesina, una delle preziosità della città e dell’intera regione, si è aperta ricordando le parole di Paolo VI del 1965: Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella disperazione. E ancora nel solco del ricordo del pontefice è atteso il prossimo appuntamento teatrale: venerdì 12 settembre, nella basilica di San Vittore a Varese, Giancarlo Ratti interpreterà “Un amore all’uomo”, aspettando la beatificazione di Paolo VI prevista per il 19 ottobre (spettacolo a cura di Chiara Nicora, musica e parole con Giancarlo Ratti).
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