Sparatoria di Leggiuno, c’è un arresto

E’ un giovane accusato di tentato omicidio in concorso. E’ ancora caccia all’uomo per lo sparatore e un altro complice. Restano gravi le condizioni del barista

leggiuno aperturaUna prima svolta nelle indagini sulla sparatoria di Leggiuno è avvenuta verso l’ora di pranzo di sabato. I carabinieri della compagnia di Luino hanno arrestato nei dintorni di Angera un giovane di 21 anni con l’accusa di concorso in tentato omicidio. Si tratta, secondo quanto appreso dagli investigatori, dell’uomo che era alla guida della Fiat Punto di colore scuro che attorno alle 2 della notte scorsa ha raggiunto il Bar Zodiaco di via Gioberti. Nell’auto in tutto erano presentui tre persone. A fare fuoco però, all’interno del bar, una sola persona: l’uomo armato che ha lasciato in fin di vita il titolare del bar, Mirko Vendramini, cinquant’anni, di Laveno Mombello, da neppure un anno gestore del locale.
Poco dopo gli spari, infatti, il trio si è dato alla fuga a bordo dell’utilitaria. Per terra, oltre al sangue del ferito non sono rimasti segni della sparatoria: nessun bossolo, fatto che probabilmente porta a concludere che sia stato un revolver – e di un calibro non piccolo – a colpire l’esercente tenendo i bossoli nel tamburo. I proiettili hanno raggiunto il Vendramini alle gambe, alle braccia e al ventre.
Da qui l’arrivo dei carabinieri che hanno incominciato ad interrogare i testimoni presenti sul posto. L’aggressore è entrato nel bar a volto scoperto, non è quindi escluso che sia stato da qualcuno riconosciuto e da qui gli investigatori siano riusciti a risalire all’identità del complice.
Il giovane finito in manette ha precedenti di polizia per reati contro la persona e al momento dell’arresto non ha opposto resistenza e non era armato. E’ stato subito dopo portato in caserma a Luino per essere interrogato.
E’ tuttora in corso la ricerca della persona che ha premuto il grilletto e dell’altro complice. Le ricerche sono in atto in tutta la zona e in serata l’attività dei carabinieri è fitta di controlli.
Resta da capire quale sia il movente di tutto questo: per ora le condizioni della vittima restano gravissime e tali da impedirgli di essere ascoltato dagli investigatori, che nella serata confermano la prognosi del barista che rimane riservata.

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Maggio 2013
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