Tanta pioggia e fogne così così: ecco il perché di quelle macchie sul lago

L'idrobiologo e conoscitore dell’ambiente lacustre Pietro Ceccuzzi spiega il motivo dell’apparizione di chiazze marroni su alcuni tratti dello specchio d’acqua

macchie lago«Sì, sono stato sul lago proprio qualche giorno fa: confermo quanto scritto dalla vostra lettrice, e vi spiego il perché». Pietro Ceccuzzi è un idrobiologo e ittiologo amico di Varesenews che conosce bene il lago perché lo ama, e, soprattutto, lo studia. Collabora da anni con l’incubatoio ittico Apd Tinella dal quale sono partite diverse campagne di ripopolamento ittico.
«Il problema, quest’anno, riguarda l’enorme quantità di pioggia caduta e la difficoltà da parte degli impianti fognari nel ricevere e smaltire i volumi, che finiscono nel lago – spiega Ceccuzzi – . Si tratta, di fatto di un aumento di sostanze nutrienti che permettono una fioritura eccezionale di fitoplancton, che produce in superficie una sostanza a prima vista oleosa e di colore verdognolo o marrone (nella foto, il lago a Gavirate, zona Lido, lunedì 1 settembre). Non è un belvedere, soprattutto nei momenti del “bloom”, ossia la grande fioritura».
Oltre al funzionamento delle fogne – una questione già più volte trattata da Varesenews e recentemente al centro di un intervento pubblico di un amministratore laghé – esistono anche problematiche legate al diverso “peso” dell’acqua.
«Ipotizziamo che in superficie l’acqua sia alla temperatura di 28 gradi. Quando piove, e gli strati superficiali si raffreddano, si verifica una caduta di acqua fredda verso il fondale smuovendo i “nutrienti” verso alto. Questo fenomeno, sommato ad ulteriori immissioni di sostanze provenienti dagli affluenti, può generare le fioriture di questi giorni».
Quindi uno stop delle precipitazioni potrebbe paradossalmente far migliorare, a breve, la situazione che si nota in alcuni tratti del bacino.lago schiranna settembre 2014
Lunedì mattina la situazione al lido di Gavirate era quella di un lungolago piuttosto deludente sotto il profilo della qualità delle acque, e in alcuni punti con un odore sgradevole e un colore marrone vicino ai canneti e alle piante acquatiche. Sempre a Gavirate, ma a Groppello, invece, la situazione era migliore; alla Schiranna (Varese) la superficie si presentava limpida (nella foto, scattata lunedì primo settembre alle 8: quella in primo piano è semplice ghiaia che affiora dal fondale basso).
Nel suo scritto la lettrice, oltre a lamentarsi per l’aspetto estetico del fenomeno, ipotizza problemi di “natura sanitaria” per chi fa sport sul lago vedi canoisti, canottieri e altro: una considerazione che non trova conferma in ambienti sanitari: i livelli di cianobatteri nel lago sono nella norma.
Ma, al telefono con l’ittiologo, una domanda sorge spontanea: ai pesci, queste macchie in superficie, fanno male? «Non vi sono ripercussioni sulla fauna ittica perché il fitoplancton rientra nella catena alimentare».
Le condizioni meteo di quest’anno possono causare problemi alle specie pregiate del lago? «Diciamo che le temperature dell’acqua, rimaste piuttosto fresche, favoriscono la buona riuscita delle immissioni di avannotti di numerose specie. Solo per ricordare qualche dato – conclude Ceccuzzi – quest’anno sono stati immessi 300 mila triotti nel lago di Varese, 120 mila trote, 120 mila alborelle e 200 mila lucci, in questo caso le semine sono state divise coi laghi Maggiore, Comabbio e Monate: è andata bene».

La lettera – Ma cosa sta succedendo al lago?

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Settembre 2014
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