Tavolini e Tar, fine dell’aperitivo per tutti?
Il precedente di piazza Carducci e quali sono i rischi. In corso la mediazione del comune e le leggi cosa dicono
L’aperitivo all’aperto ha le ore contate a Varese? C’è una sentenza che fa paura. Il tar ha annullato il permesso ai tavolini del bar Loca Ubriaca in piazza Carducci. Questo provvedimento ha valore solo tra le parti in causa. Ma attenzione. Il precedente potrebbe creare dei problemi. Andiamo al sodo. Se qualcuno decidesse di seguire la stessa strada, e cioè di rivolgersi al tar ogni qual volta un bar posiziona i tavolini davanti alla propria vetrina, sarebbero guai. Basti pensare a piazza Monte Grappa, o ancora ai locali di piazza Giovine Italia, solo per citarne alcuni, e persino al mercatino Bosino di Corso Matteotti, dove le domeniche i commercianti e le catene di abbigliamento hanno spesso le loro entrate occupate da pittori, produttori tipici e venditori di anticaglie. Insomma, sarebbe il caos. Vediamo cosa è accaduto in piazza Carducci. Il bar Loca Ubriaca aveva chiesto al comune il permesso di installare i tavolini per i clienti, ma la zona interessata si trova davanti alla farmacia. Che si è rivolta al tar. I giudici, dopo una lunga causa, hanno detto che la zona davanti al negozio di medicinali, deve essere lasciata libera, e si deve poter vedere l’insegna.
Per capire come risolvere queste controversie, bisogna chiedere all’assessore al commercio Sergio Ghiringhelli (Lega Nord). In comune è in corso una mediazione tra le parti. L’assessore sta cercando di parlare con entrambi i negozi e sta cercando di trovare uno spazio, in piazza Carducci, dove si possa continuare a fare somministrazione di bevande all’aperto. Ma si tratta di un rebus di non poco conto, perché piazza Carducci è anche una zona di passaggio e non si può ostruire il transito, a eventuali mezzi di soccorso o guidati da disabili. Dal particolare, si passa al generale. Il segretario comunale Filippo Ciminelli si è un po’ preoccupato. E chiede che ci sia una revisione all’attuale regolamento di polizia locale, soprattutto nella parte relativa alle occupazioni di suolo pubblico. Dipende tutto dal comune. Ciminelli lo definisce «un po’ datato».
Un altro punto su cui lavorare è l’accordo tra commercianti, quando si espongono tavolini sulla pubblica via. Il telefono dell’assessore Ghiringhelli oggi squillava a vuoto (era impegnato in varie riunioni) ma dal comune fanno sapere che da quando è lui assessore, per ogni autorizzazione, è stato chiesto anche il parere dei negozi confinanti, proprio per evitare controversie. Piazza Carducci era una pratica antecedente.
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