Torturati in cantina, i dolorosi “non ricordo” delle vittime

Il processo al terzo dei picchiatori di San Fermo ha avuto un risvolto pesante. I ragazzi abusati non vogliono parlare male dei loro carnefici e un testimone ha detto che alcuni schiaffi li meritava

Le vittime di un incredibile episodio di violenza sono talmente reticenti nella loro testimonianza che quasi sembrano difendere uno degli imputati, il ragazzo accusato di aver legato loro le mani, mentre gli altri aguzzini li picchiavano selvaggiamente. E’ stata un’audizione drammatica, quella andata in scena questa mattina a Varese dove sono stati ascoltati, davanti al collegio presieduto dal giudice Rossella Ferrazzi, i due fratelli che nel 2011 furono picchiati e torturati in una cantina di San Fermo, a Varese (foto, il tribunale).

Per quell’episodio gravissimo, corredato anche da un miserabile video che i torturatori fecero circolare con le due vittime costrette a fare sesso tra di loro, sono stati già condannati due ragazzi, Erik Di Caro a Alex Varricchione, che hanno scelto il rito abbreviato. Il terzo ragazzo imputato, Francesco Pianta, era oggi a processo, poiché, difeso dall’avvocato Corrado Viazzo, ha scelto di affrontare il dibattimento. Il suo è in realtà un ruolo più defilato rispetto a quelli dei picchiatori, ma l’aspetto più incredibile è che le vittime, oggi, hanno rischiato di essere indagate per falsa testimonianza poiché il loro racconto è stato segnato da molti “non ricordo”. Il pm Sabrina Ditaranto ha più volte contestato ai due ragazzi il fatto che in fase di indagine avessero spiegato con precisione il ruolo dell’imputato: durante quella terribile giornata nella cantina di San Fermo, furono prima legati da un gruppo di “amici”, appesi a un gancio, infine colpiti a calci e pugni per mezzora, tanto che uno dei due giovani finì in ospedale e perse la milza. Già allora, in realtà, non volevano denunciare nulla e anche oggi hanno paura. «Guarda caso lei oggi non ricorda mai gli episodi in cui era presente l’imputato» ha detto a uno dei due testimoni il pm Diratanto. Ma perché li vogliono difendere ancora? Perché anche dopo l’umiliazione del video choc, e la milza asportata, dissero tenacemente che erano stati picchiati in viale Milano da una banda di extracomunitari e oggi sono stati così silenziosi? «Perché li conosciamo da tanto e mi dispiaceva» ha risposto uno dei due fratelli, lamentando il fatto che dopo gli arresti e la condanna, a San Fermo, gli “amici” non li salutano più come un tempo. Per dirla con il pm, questi presunti “amici” li hanno insultati, pestati, torturati; li hanno umiliati con un video a sfondo sessuale; hanno colpito la loro dignità; eppure le vittime non vogliono parlare male dei loro carnefici. Forse perché vivono tutti nello stesso palazzo, e in uno limitrofo, in via Tarvisio, e in quel quartiere, bene o male, ci devono stare ancora. C’è molta violenza e anche una mancanza di amore per se stessi che emerge da questa tragedia varesina. Il giudice era smarrita: le vittime nella testimonianza in fase di indagine avevano affermato che l’imputato era complice e teneva ferme le loro mani, ma avevano anche riconosciuto che aveva fermato il picchiatore più violento mentre stava per colpire con un cric. Ma oggi erano come bloccati e confusi. L’acme è stato raggiunto quando uno dei fratelli, nell’ammettere di aver ricevuto due schiaffi dall’imputato, ha affermato: «Sì, ma li meritavo».  

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 02 Ottobre 2013
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.