Un “Occhio” nuovo per il telescopio del Campo dei Fiori

Una lente da telescopio larga 80 centimetri permette di completare un telescopio “zoppo” voluto dal professor Furia. Una storia a lieto fine per la comunità di ricercatori

E’ una bella storia a lieto fine quella che è stata presentata questa mattina, 15 febbraio 2013, a palazzo estense di Varese. Una storia che porta la società astronomica “Schiaparelli nell’olimpo europeo degli osservatori amatoriali e porta il team di studiosi che lì volontariamente fa ricerca al fianco delle università mondiali.

Tutto, grazie a un regalo tanto costoso quanto inaspettato: una lente da telescopio larga 80 centimetri, che permette di completare un telescopio “zoppo” voluto dal professor Furia e ospitato da anni, incompleto, all’osservatorio di Campo dei Fiori. E che permetterà di completare il lavoro sulle “Nove” le stelle che esplodono a fine vita, che ha già portato l’osservatorio varesino, insieme all’osservatorio d’Asiago diretto dal professor Ulisse Munari, docente all’università di Padova e noto scopritore di corpi celesti, a pubblicazioni internazionali e a menzioni nei più grandi congressi mondiali sull’argomento.

Il telescopioMa cosa è successo? Quando nel 2008 fu completata la costruzione del nuovo padiglione al campo dei Fiori con la terza cupola, essa doveva ospitare un telescopio fino a un metro di diametro. Quest’ultima opera del profesor Furia è però rimasta incompiuta fino allo scorso dicembre, perchè al telescopio già costruito mancava “l’occhio” cioè lo specchio riflettente che consente di vedere gli ingrandimenti dei corpi celesti.

«Ho saputo di questo problema e, poichè mi capitava spesso di andare in America, mi sono convinto di poter trovare quello specchio per i miei amici di Varese, con cui ero riuscito a proseguire con successo  molti studi – spiega Munari – finchè non ho trovato un cardiologo di origine italiana, Mario Motta, presidente di A.A.V.S.O. (American Association of Variable Stars Observers) che ne vendeva uno da 80 centimetri. Era bellissimo, ma dal prezzo inarrivabile per i nostri osservatori, intorno ai 70mila euro. Però gli parlai talmente tanto della meritoria opera volontaria degli operatori dello Schiaparelli – con l’aiuto anche di un po’ Amaretto di Saronno portato dall’Italia – che finii per convincerlo a regalarlo. Lo specchio arrivò a fine dicembre, come se fosse stato portato da Babbo Natale…».

Raggiunto questo meraviglioso traguardo per la picccola comunità, ora c’è ancora parecchio da fare: per adattare lo specchio al resto del telescopio ci vorranno mesi. «Ma contiamo che per la fine della primavera, o all’inizio dell’estate, possa già essere operativo» spiega Luca Molinari, presidente della Società Astronomica “G. V. Schiaparelli”. Lo specchio, di 80 cm di diametro, sarà il più grande in Lombardia ed uno dei più grandi in Italia per uso amatoriale. «Sarà anche il più grande d’Europa per lo studio degli asteroidi minori» precisa l’esperto Luca Buzzi. il nuovo telescopio si occuperà infatti soprattutto dello studio di questi corpi celesti e delle stelle cosiddette “Nove”.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 15 Febbraio 2013
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.