“Varese in the World” grazie ai manifesti d’epoca

Philippe Daverio ha presentato a Ville Ponti la mostra voluta da Univa: un volume di immagini nel quale sono riprodotti manifesti d'epoca, etichette, cartoline, cataloghi e altri supporti visivi utilizzati come strumenti pubblicitari dalle imprese del territorio

Un volume di immagini che riproduce manifesti d’epoca, etichette, cartoline, cataloghi e altri supporti visivi utilizzati come strumenti pubblicitari dalle imprese della provincia di Varese. E’ stato presentato oggi il libro "Varese in the World" – un volume di immagini nel quale sono riprodotti manifesti d’epoca, etichette, cartoline, cataloghi e altri supporti visivi utilizzati come strumenti pubblicitari dalle imprese del territorio – curato dall’Unione degli industriali della Provincia di Varese.

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Testimonia l’attenzione riservata, anche dalle numerose piccole e medie imprese di provincia, ad un fenomeno che ha combinato insieme due sfere – quella dell’industria e quella dell’arte –  apparentemente così lontane tra loro ma che, invece, rivelano, anche grazie a questo volume, una reciproca straordinaria fecondità, del resto confermata dalla presenza di diversi manufatti industriali usciti da fabbriche varesine al Museum of Modern Art – MoMa di New York e negli annali del Compasso d’Oro, il più prestigioso Premio italiano per il Disegn con valenza, peraltro, riconosciuta a livello internazionale.

La frequenza con la quale le imprese di questo territorio hanno fatto ricorso al Design – a volte quello meno pregiato dei disegnatori itineranti che proponevano clichè, a volte invece quello più ricercato delle grandi firme, una per tutte quella di Ivanhoe Gambini, uno dei maggiori designer pubblicitari di tutti i tempi, che risiedeva in questo stesso territorio – ha fatto del volume  "Varese in the World" un grande affresco che attraversa le diverse epoche artistiche succedutesi lungo il Novecento, offrendone una rappresentazione doviziosa.

Vi troviamo l’epopea del volo. L’orgoglio della perfezione costruttiva. La soddisfazione per le dimensioni raggiunte dall’impresa, descritte nella grandeur degli stabilimenti disegnati in cartolina. Il vanto dell’esportazione, a volte mescolato con i sentimenti nazionalistici e colonialistici del Ventennio. Il fascino della cultura classica, che fa prendere a prestito per l’iconografia pubblicitaria le effigie delle antiche divinità elleniche (vedasi il tanto usato Mercurio dai piedi alati, protettore dei commerci) o i grandi artisti e pensatori del passato. E, ancora, le riproduzioni di quadri considerati icone delle arti figurative. In tal modo, contribuendo a diffondere nelle famiglie di ogni ceto, attraverso scatole di biscotti o di cioccolatini, la conoscenza di veri e propri monumenti dell’arte, italiana e non, custoditi nei più importanti, a volte non facilmente accessibili a tutti, musei del mondo.

Ha scritto Philippe Daverio nella sua prefazione al volume: «Questo libro raccoglie una parte delle testimonianze di quell’epopea, quella che la comunicazione allora nascente affidava alla grafica. Ben più di lunghe analisi economiche narrano la qualità delle immagini e l’inventiva dei contenuti. I manifesti e le pubblicità appaiono oggi freschissime nella loro moderna qualità. Certificano un entusiasmo che il Paese intero ricorda quasi con nostalgia e dimostrano una creatività trasversale visiva che deve molto ad un’epoca dove il linguaggio iconografico locale era immediatamente cosmopolita. Vi è, in questa raccolta d’immagini, un senso d’eleganza e di fierezza esemplare che dovrebbe contribuire a restituire la fiducia a chi oggi si trova ad affrontare le nuove sfide dell’economia globale. Chi fu capace di tanta intelligenza avrà, se ne serba coscienza, le doti per riprendere la strada che i padri e i nonni hanno tracciato».

Una selezione delle più belle immagini del volume darà vita successivamente ad una mostra itinerante che, tra la fine di novembre 2012 e i primi di febbraio 2013 toccherà le quattro più importanti città della provincia: Varese, Busto Arsizio, Gallarate, Saronno. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Novembre 2012
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