Via alla sfida tra i “maghi” della matematica

Semifinali dei "Campionati internazionali giochi matematici" sabato 16 marzo: 45 mila partecipanti in tutta Italia: uno di loro, Alberto Vis, ci spiega come si affrontano e come ci si prepara

Se abbiamo un orologio a lancette (ore e minuti) che si muovono esattamente a velocità costante (una 60 minuti al giro e l’altra 12 ore al giro), a che ora esattamente (hh:mm:ss:centesimi di secondo) esse si sovrappongono fra il numero 1 ed il numero 2 dell’orologio? Verso l’una e cinque, ma esattamente a che ora?

Non siamo impazziti. Quello sopra è solo un esempio di gioco matematico, uno simile a quelli che si troveranno di fronte gli oltre 45 mila partecipanti alle semifinali dei "Campionati internazionali giochi matematici" in programma il prossimo sabato 16 marzo: partecipanti di tutta Italia, sedi a Varese (650 iscritti), Gallarate, Como e altre 100 sedi provinciali, manifestazione organizzata in Italia dal Centro Pristem dell’Università Bocconi di Milano. Per la sede di Varese l’appuntamento è all’Università dell’Insubria, via Monte Generoso, 71 per le ore 14. I concorrenti saranno suddivisi in cinque categorie: C1: 1° e 2° media; C2: 3° media e 1° superiore; L1: 2°, 3°, 4° superiore; L2: 5° superiore e biennio universitario; GP: altri. Solo una cinquantina dei partecipanti varesini saranno ammessi alla finale di Milano in programma l’11 maggio, dove si formerà la nazionale Italiana di Giochi matematici in vista della finale internazionale di Parigi, dove lo scorso anno l’Italia ha vinto ben due medaglie d’oro (una nella categoria L2 ed una nella categoria C1).

L’”indovinello” matematico pubblicato sopra è stato elaborato da Alberto Vis, uno dei 650 in lizza a Varese. Ingegnere, 37 anni da compiere a ottobre, 4 figli, appassionato (tra le altre cose) di giochi in scatola e giochi matematici, partecipa da qualche anno alla manifestazione con spirito goliardico, ma con ottimi risultati (spesso è andato in finale, l’ultima volta lo scorso anno): «Partecipano soprattutto studenti di scuola. Adulti siamo una trentina di solito, non tutti ingegneri o matematici, anche gente "normale" – spiega Alberto -. Gli esercizi sono in ordine di difficoltà crescente. Io non mi preparo in nessun modo particolare, se uno volesse potrebbe giusto ripassarsi un po’ di formule di geometria che si usavano a scuola e poco altro. Prima dell’evento si può accedere ai quesiti degli anni precedenti con le soluzioni. Non si può usare nè calcolatrice nè telefonino: sono consentiti  solo compasso, righello, squadra, forbici oltre alla penna. Tutti i calcoli vengono svolti a mano ed eventualmente approssimati. Ciò che mi piace è che non è un torneo di matematica, ma di giochi matematici, che è molto diverso. Non si devono fare calcoli assurdi come integrali, grafici o chissà cos’altro, ma ragionare…Spesso la soluzione non si trova usando calcoli tradizionali, ma con un po’ di inventiva. Bisogna avere, secondo me, prima di tutto una buona immaginazione e cultura matematica generale per imboccare la strada giusta, poi una buona velocità di calcolo ed infine la freddezza di non sbagliare nemmeno un conto, altrimenti si prendono 0 punti. Le risposte ai quesiti sono dei brutali numeri: o giusti, o sbagliati. Non ci sono vie di mezzo. Essere in grado di accorgersi se un risultato è sbagliato è un’altra grande dote, che risolverebbe grossi problemi anche a tanti alunni  a scuola. Con qualche “amico di matematica” ogni tanto ci sentiamo per farci indovinelli interessanti, spesso coniati da noi».

Come quello in apertura dell’articolo: tra una settimana vi daremo la risposta, intanto se volete cimentarvi apriamo i commenti. In bocca al lupo!

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Pubblicato il 13 Marzo 2013
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