Crac Todomondo, si fa vivo Scotti

L'ex-amministratore delegato aveva annunciato la sua presenza ma ha fatto parlare un consulente di comunicazione di crisi. Annuncia che non è scappato e mette sul tavolo le carte che raccontano la sua verità

Doveva essere la difesa ufficiale di Alessandro Scotti (foto a sin.) ma all’ultimo secondo si è presentato il giornalista Marino Pessina che ha parlato a nome dell’ex amministratore delegato di Todomondo. E’ stato proprio lui, infatti, a spiegare qual è la versione di Scotti del grande crac "Todomondo" che ha lasciato a terra migliaia di viaggiatori che avevano acquistato regolarmente pacchetti turistici rivelatisi fasulli.

L’ex amministratore delegato (lo è stato fino al 17 luglio) sostiene di non essere l’unico colpevole e, oltre a comunicare che non è scappato da nessuna parte, mette sul tavolo dell’ufficio dell’avvocato Minella carte che proverebbero che il "buco" nei bilanci non esisteva fino al 1° aprile 2009, giorno in cui il marchio Todomondo passa dalla società Avitours ad una nuova società formata da IA Partners di Luigi Capello (Socia al 70%), e da Agugol di Scotti (al 30%): «I cinque milioni di euro di buco sono stati creati dalla nuova società subentrata alla Avitours – spiega Marino Pessina – e non possono provenire dalla vecchia. La cessione di ramo d’azienda da Avitours alla nuova società comporta che chi acquista effettua una "due diligence", cioè, si fa controllare i conti da un collegio di esterni che controlla i bilanci e comprova cosa la nuova società stia comprando. In questo caso a visionare i conti di Todomondo sono stati gli avvocati Monza, Amadori, Zazzotta e la società di revisione Price Waterhouse Cooper, oltretutto pagati 880 mila euro per questo lavoro».

Scotti fa parlare Marino Pessina anche del bilancio della Todomondo portando i verbali delle varie riunioni del collegio sindacale che supervisionava i conti della società: «Scotti dice di essere stato estromesso dalle decisioni che contano nonostante fosse amministratore delegato – fa notare Pessina ai giornalisti – tanto è vero che nelle riunioni del collegio sindacale si evidenzia come il bilancio al 24 giugno 2009, firmato da Silvano Favarato della IA PArtners e attuale presidente del cda di Todomondo, evidenziasse un passivo di soli 2 mila euro. Ma il bilancio è stato contestato dai sindaci del collegio che lo hanno definito inattendibile».
Morale: Scotti si difende attaccando e parlando di buchi che si sono creati con la nuova gestione dalla quale, nonostante fosse l’ad, era stato estromesso.
Alessando Scotti,  risulta indagato per plurima truffa in concorso dalla procura bustocca rappresentata dal sostituto procuratore Roberto Pirro insieme a Gabriella Montrucchio, proprietaria di Todomondo, Leonardo Donà Delle Rose, presidente del cda fino a maggio 2009 e Silvano Favarato, attuale presidente del consiglio di amministrazione. C’è da immaginare che, una volta ascoltati i protagonisti della vicenda la truffa sarà solo una delle accuse rivolte ai protagonisti di questa vicenda molto italiana.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 29 Luglio 2009
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.