Vicenda Accam, Mondelli si discolpa

Interrogato venerdì dal gip Banci, il direttore tecnico dell'impianto Accam ha giustificato la propria condotta in relazione alla presunta turbativa d'asta

L’eco dell’"operazione Grisù" non si è ancora spenta e già ferve l’attività di magistrati e avvocati. Nella giornata di venerdì il gip Donatella Banci Buonamici ha ascoltato Giosafatte Mondelli, direttore tecnico dell’impianto Accam di Borsano, attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di turbativa d’asta (nulla gli è ancora contestato, invece, sul versante del traffico illecito di rifiuti verso l’inceneritore, ndr).

A Mondelli è stato chiesto conto della sua condotta in relazione alla gara d’appalto per la gestione dell’impianto, poi vinta da Fertilter, e in particolare circa alcuni scambi di telefonate intercorsi nel peridodo immediatamente a cavallo dell’espletamento della gara d’appalto. Il direttore tecnico si è discolpato, sostenendo non solo di aver agito correttamente, ma di essere stato il primo ad indire una gara d’appalto in Accam dopo vent’anni. Infatti Mondelli era responsabile per la conduzione dell’asta.

«Se il mio assistito ha tardato qualche tempo nell’aggiudicazione dell’appalto alla ditta vincitrice» spiega Vittorio Celiento, legale di Mondelli, «ciò ha una spiegazione. Il fatto è che entrambe le cordate in gara – Fertilter e quella guidata da Amsc – si sono ostacolate a vicenda con accuse di irregolarità. Da un lato l’azienda poi uscita vincitrice con un ampio ribasso sul prezzo iniziale del servizio non avrebbe neppure voluto che si tenesse una regolare gara d’appalto. Fertilter già in precedenza aveva svolto il servizio, e dunque conosceva l’azienda e i problemi relativi relativi alla sua gestione. Dall’altro la "cordata Amsc" puntava il dito contro Fertilter, sostenendo che la società non avesse i requisiti per aggiudicarsi la gara». Situazione dunque quanto mai complessa quella che si nascondeva all’ombra della ciminiera di Accam, e che ha condotto i giudici del Tribunale di Busto Arsizio ad indagare per turbativa d’asta, oltre a Mondelli, anche il Sindaco di Gallarate Nicola Mucci e l’ex coordinatore provinciale di Forza Italia Nino Caianiello, anch’essi peraltro dichiaratisi estranei a qualunque tentativo di condizionare la gara.

Non si escludono novità nei prossimi giorni, dal momento che la magistratura sta indagando su vari fronti. Come conferma Celiento, per Mondelli si ipotizzano anche altri reati oltre la turbativa d’asta – capi d’accusa non ancora contestatigli, poichè al momento il gip non avrebbe sufficienti elementi per procedere.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Luglio 2005
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