«Noi, gli “inquinati e pericolosi” di Comunità Giovanile»

Gli iscritti dell'associazione controbattono con le proprie testimonianze dopo i pesanti giudizi espressi da sinistra all'indomani del coinvolgimento nell'inchiesta sui neonazi

"La dirigenza della Comunità Giovanile è inquinata e pericolosa per i giovani" aveva detto Cosimo Cerardi, segretario cittadino del PdCI, commentando a caldo l’operazione di polizia contro i neonazisti del Movimento dei Lavoratori Nazionalista e Socialista e il coinvolgimento nell’inchiesta del consigliere comunale di An Francesco Lattuada, tra i fondatori di Comunità Giovanile. Lunedì scorso si era avuta anche una perquisizione di polizia presso la sede dell’associazione, in quanto luogo frequentato da uno degli indagati, senza che ad essa venisse contestato alcunché. Parole e fatti che hanno indotto gli interessati a contrattaccare a suon di testimonianze per difendere il buon nome dell’associazione e ricordare cosa Comunità Giovanile ha rappresentato negli anni per tanti ragazzi che l’hanno frequentata.

Così scrivono a Varesenews i ragazzi di CG: "In merito a quanto letto sulla Vostra testata nell’ultima settimana desideriamo replicare con alcune testimonianze alle lettere e agli articoli che coinvolgevano Comunità Giovanile o la associavano ingiustamente alle indagini relative all’inchiesta in corso". Segue una messe di testimonianze, che riportiamo integralmente.



Ho frequentato Comunità Giovanile e la sua pericolosa dirigenza per circa 13 anni, prima in maniera marginale, poi sempre più attivamente, diventandone io stesso un pericolosissimo “attivista”.

Devo ammettere che la mia vita è stata fortemente inquinata da CG. Qui infatti mi sono stati inculcati con la forza dei concetti altamente inquinanti, quali solidarietà, aggregazione, comunità, gratuità, sacrificio. Ho purtroppo potuto esprimere pienamente il mio potenziale, sono stato costretto mio malgrado a dedicarmi ad attività quali raccolte fondi per il Telefono Azzurro, raccolte fondi e medicinali per il popolo argentino, raccolte fondi per il Centro Aiuto alla Vita, organizzazione di concerti, di cene benefiche, di eventi teatrali, culturali, poetici, sportivi, ecc. ecc.. Sono stato trascinato a partecipare a pericolosissime attività “politiche”, fra le quali la protesta contro la costruzione della terza pista in Malpensa ed altre ancora. Ultimamente devo fare un mea culpa per aver sollevato due polveroni, uno per l’aumento scellerato dei prezzi di ingresso alla piscina Manara (subito rettificati dalla sempre disponibile dirigenza…), e l’altro per la vicenda della pista di atletica di Sacconago, non ancora disponibile per i cittadini nonostante le vagonate di soldi spesi.

In Comunità ho sopportato per 13 lunghi anni gente che la pensava diversamente da me, persone con credo politico di sinistra, di destra, di centro ma soprattutto con nessun credo politico.

Ma la cosa di CG che più mi ha inquinato, naturalmente, è stato conoscervi mia moglie!

Ritengo quindi che l’esimio Prof. Cosimo Cerardi abbia ragione da vendere, meglio che i giovani si dedichino ad attività più normali e limpide, ad es. allo studio della vita di Gramsci ed alla rivalutazione del Marxismo: per fortuna ora è arrivato Lui a raccontare la Verità su C.G., era ora!

 Grazie, Compagno Cosimo, per tutto quello che hai fatto e che farai per i giovani (Compagni) di Busto Arsizio.

(…se poi ci vorrai anche dire quello che hai fatto ci faresti una cortesia perché devo ammettere che non è che sia troppo evidente…) 

Marco Scapin, 37 anni – Imprenditore 


Conosco Comunità Giovanile dal 2003, da quando avevo 17 anni: all’inizio per me era solo un piacevole locale dove passare le serate ascoltando la musica che mi piaceva e incontrare gli amici ma ben presto ho visto che dietro la facciata c’era molto di più.

E non mi riferisco al fatto che sotto lo strato superficiale ci sia un ambiente cattivo e violento (non sto a ripetere tutte le storie che circolano su Comunità, messe in giro da chi non è mai stato lì e non conosce quello di cui parla, ma che purtroppo contribuiscono a far circolare la sua cattiva fama), anzi quello che ho trovato è stato solo una bella sorpresa.

Ho conosciuto gente diversissima per idee, carattere, storia personale ma unita, pronta a condividere la propria vita, le proprie esperienze con tutti gli altri. Insomma qui ho trovato il vero spirito di comunità, non a caso questo è il suo nome.

Ho incontrato più persone, idee nuove, stimoli qui e in questi anni che in tutto il resto della mia vita. Da semplice locale per passare le serate è diventata la mia seconda casa; in questi anni mi ha dato molte opportunità, rappresentate talvolta da persone incontrate, da libri qui conosciuti, da un corso di teatro che ho seguito con molto interesse, dalle belle passeggiate in montagna, da uno sport come l’arrampicata che insegna ad arrivare in alto in tutti i sensi… e la lista è ancora lunga.

Se c’è un posto che aiuta i ragazzi a sviluppare le proprie idee e a lottare per esse, a stare lontano dalle cose veramente pericolose (l’abuso di alcool e droghe per esempio), a coltivare un interesse o una passione e a essere una persona leale e onesta questo è Comunità Giovanile.

C’è chi ha scritto in questi giorni che la dirigenza di Comunità Giovanile è “inquinata e pericolosa per i giovani”…forse intendeva dire inquinata da qualcosa che si vede poco in giro ormai, la passione, l’amore per la vita e per ciò che si fa, la lealtà e la generosità. Questo è quello che ho visto e che cerco di mettere in pratica.

E’ pericolosa in quanto tiene sempre aperto il confronto e forse può contribuire a mettere in discussione se stessi e le proprie idee solo per farne nascere altre più consapevoli e mature. E’ pericolosa perché cerca di far sviluppare un pensiero forte, libero e intelligente.

Con ciò non voglio dire che questo sia l’unico esempio di valori positivi presente a Busto e nella zona, dico solo che io conosco questo ed è un magnifico esempio.

Serena Maggioni, 21 anni – Studentessa Ingegneria Biomedica

Comunità Giovanile sono Stefano, Serena, Valentina, Lorenzo, Manuel, Tommaso, Matteo, Luana, Sara, Marco… sono anche alcuni ragazzi di Comunione e Liberazione. Tutti condividono il loro tempo e le loro capacità per un progetto comune al quale arrivano attraverso decisioni prese insieme. Sono uniti da vincoli ideali e religiosi e talvolta da interessi comuni , condividono valori e obiettivi ma sempre in modo libero tant’ è che fanno parte di Comunità Giovanile anche quando idee e bisogni sono diversi .

Comunità Giovanile è stata ed è la solidarietà con i poveri, vissuta come servizio volontario e gratuito, lo spazio del dialogo come modo di vita e come metodo di confronto, Comunità Giovanile sono le serate di musica, la scuola di teatro, gli incontri culturali e i dibattiti, il Bustok, il concorso fotografico, i tornei di pallavolo e calcetto, le camminate in montagna, le numerose feste come risposta alla domanda dei giovani.

Eh si, perché Comunità Giovanile è stata la prima associazione nata con i giovani e OGGI è L’UNICA che ha compreso e sottolineato l’importanza degli ASPETTI FONDAMENTALI DELLA VITA DEI GIOVANI, a capire che la crescita va oltre l’istruzione scolastica, che per maturare i giovani hanno bisogno di partecipare, di incontrare nuove realtà e nuove possibilità, di condividere… Se Cerardi conoscesse i giovani di Comunità Giovanile, o semplicemente i giovani in generale, capirebbe che è solo quando questi bisogni non vengono soddisfatti che si producono effetti negativi e inquinanti e forme di dissenso che si rivelano pericolose e non il contrario!!!

Se Corrado avesse avuto il coraggio e l’onestà intellettuale di ammetterlo non avrebbe chiesto di rivedere il C.d.A. della Fondazione Giovanni Blini.

Orgogliosa di essere parte attiva di Comunità Giovanile

Gaia Prandoni, Architetto – 27 anni


Trovo ridicolo come Comunità Giovanile, e con essa tutti i ragazzi che ne sono il motore, siano ormai da più di un anno, giudicati,non tanto da appellativi che possono lasciare il tempo che trovano, ma da una un’opinione pubblica inetta e perbenista, radicata in cliché politici anacronistici e che basa la propria cultura piccolo borghese su titoli di testate locali. Opinione pubblica che dimostra purtroppo di non essere in grado (ma specialmente di non aver voglia) di capire il vero spirito che muove le tante iniziative proposte ma specialmente sviluppate da questa associazione.

Mi ritengo fortunato in quanto grazie alla possibilià di aver partecipato a un attivo scambio di idee riflessioni ed opinioni di ogni genere, religione e colore, ho avuto modo di formare una personalità e uno spirito che per fortuna non si limita a puntare il dito contro nessuno.
Concludo dicendo che questa situazione spero non sia solo una danno, ma sia uno stimolo che ci permetta di impegnarci ancora maggiormente per afferrmare il contributo ricreativo, artistico, culturale, di confronto, ambientale,assistenziale, ecc. ecc. ecc. che Comuntià Giovanile ha avuto, negli anni, ha tutt’ora e avrà in futuro.

Lorenzo Bocca, 28 anni – Architetto


Quando a 14 anni ho messo per la prima volta piede in Comunità Giovanile più che il nome non conoscevo, e lo consideravo un locale come tanti altri dove passare il sabato sera in compagnia degli amici, ascoltando le band della zona, alcune composte da amici miei, e avendo occasione di suonarvi io stesso ogni tanto col mio gruppo.

Ora, a 22 anni, frequento ingegneria al Politecnico di Milano e sono consigliere di questa associazione.

Nel frattempo ho avuto modo di farmi un sacco di amici, primo fra tutti il fonico Beppe, imparare il suo mestiere e divenire io stesso fonico del “locale”. Ho passato quest’estate a lavorare la mattina in ditta da mio padre e al pomeriggio (gratis, perché queste cose non le facciamo per i soldi) nella sede dell’associazione, spinto da quei valori rappresentati dalla Comunità di persone cui appartengo, e che essa mi ha saputo insegnare.

Ho scoperto tra quelle pareti un mondo fervido di idee, di persone e di associazioni, e stento ancora a credere che sia possibile condensare tante teste pensanti, ciascuna a modo suo, in quei pochi metri quadri e farle funzionare insieme senza che la baracca imploda!

Preciso “ciascuna a modo suo” perché, diversamente da quanto i maligni vogliono far pensare, metà dei miei amici consiglieri professano “fede” socialista (o se preferite comunista)…

A me che, ahimè, ho scelto la scomoda posizione di stare là dove stanno il buon senso e l’intelletto, ovvero da tutte le parti, poco interessa da dove arrivino le idee: le giudico secondo dei criteri e un sistema di valori diversi da quelli partitici o politici.

Allo stesso modo ho notato come le diversità all’interno della nostra associazione siano un punto di forza, non di scontro. E come questa vicenda non possa fare altro che rafforzare la nostra volontà di portare avanti quello che abbiamo sempre fatto, non più in silenzio.

Tommaso Colombo, 22 anni – Studente di Ingegneria dell’automazione

Sono Stefano, ho 32 anni, lavoro ed ho come hobby la Pallavolo ( gioco, alleno, arbitro…).

Scrivo questa lettera per descrivere cosa è per me Comunità Giovanile e perché intendo proseguire un percorso con Essa dedicandoLe parte del mio tempo libero.

Il divertimento condiviso con gli amici in CG è il motivo per il quale ho iniziato a frequentarla – ahimè da solo 3 anni… potevo scoprirla prima! – e da questo principio è bello ragionare sugli sviluppi e su ciò che fino ad oggi mi ha permesso di realizzare: organizzare il torneo di Beach Volley in Colonia Elioterapica, il BAbeach, che ogni anno migliora sempre più, conoscere ed essere a contatto con più persone di tutte le età dalle quali ascoltare, discutere, ragionare, imparare fatti, situazioni e progetti contestuali alla realtà di tutti i giorni.

CG mi ha dato e mi dà la possibilità di confrontarmi con “persone senza pregiudizi e con tanta voglia di mettersi in gioco“ ed essendo anch’io così con piacere sposo questa affermazione di un ragazzo molto attivo in CG.

Perciò sono orgoglioso di far parte di un gruppo di amici che pensano ed offrono ai giovani uno spazio a loro interamente dedicato.

Stefano Macalli, 32 anni – Impiegato direttore della produzione, arbitro e allenatore di pallavolo


Una sera di qualche mese fa, alla domanda “Cos’è per te Comunità Giovanile?” mi risposero con un perentorio “Comunità Giovanile è ciò che ti manca”. Subito mi accorsi che una frase così efficace, efficiente ma soprattutto rispecchiante il mio pensiero l’avrei trovata con molta difficoltà.

Già, perché per quanto mi riguarda mi avvicinai a CG quasi 8 anni fa per ascoltare i concerti al sabato. Dapprima con poca frequenza e solo con i gruppi che mi interessavano, poi una bella sera mi ritrovai quasi per caso ad aiutare Lorenzo a pulire i pavimenti. Partì tutto da un mocho e fu quello il grimaldello che scardinò i miei interessi spostandoli verso altri obiettivi.

Lo scopo non era più trovare qualcosa da fare per far passare il tempo tra una settimana e l’altra.

L’obiettivo era diventato trovare altro tempo da dedicare a quello che volevo fare.

Trasformare il dispersivo in costruttivo e per giunta unendo l’utile al dilettevole.

Un alchimia impossibile, se non grazie a quel volano di opportunità che è diventato per me e tanti altri ragazzi e ragazze una realtà come Comunità Giovanile.

E’ rarissimo un posto dove puoi familiarizzare (in senso quasi letterario e non solamente conoscere come in qualunque locale) persone diverse per età, estrazione sociale, interessi, ideali, simpatie politiche e chi più ne ha, più ne metta.

Differenze che sono nella natura delle cose: una differenza di quota fa cadere un grave e scorrere il fiume; una differenza di pressione fa soffiare il vento; una differenza di potenziale causa la corrente elettrica; una differenza di temperatura permette il lavoro meccanico in un sistema termodinamico e di altri esempi si potrebbe riempire un libro.

Da queste differenze trae energia la Comunità, energia che viene tramutata in lavoro.

E pensare che per tutto questo c’è solo bisogno (oltre alla tessera di socio) di un minimo almeno di buona volontà, apertura mentale, curiosità e mancanza di preconcetti. Caratteristiche senza le quali risulta difficile un sano confronto senza dissipare le energie di cui sopra in inutili attriti.

Matteo Sorini, 25 anni – Ingegnere


Comunità Giovanile è per me soprattutto gli sforzi continui, da anni a questa parte, per cercare di combattere la falsa opinione diffusa, il pressapochismo giornalistico e la schematicità mentale politica che continuano a descrivere sommariamente una realtà che non conoscono, e che forse nemmeno potrebbero capire per il suo carattere di esclusiva eccentricità.

In Comunità Giovanile ci sono cresciuto, da quando ero più che tredicenne, avvicinandomi per la musica ed entrando giorno dopo giorno fino ad arrivare ad esserne consigliere e promotore di alcune importanti iniziative quali la scelta di portare avanti una campagna a favore del consumo critico, escludendo marchi e aziende che non rispettano regole etiche e legislative nei confronti di lavoratori, dell’ambiente e degli animali, aderendo al boicottaggio dichiarato dal Sindicato Nacional de Trabajadores de la Industria de Alimentos (SINALTRAINAL) contro Coca-Cola e sensibilizzando i giovani verso un altro modello consapevole di consumo. Dallo scorso anno, assieme ad un gruppo di amici e associati vegetariani e vegani ed impegnati in cause e associazioni animaliste e ambientaliste abbiamo indicato la stagione che sta per iniziare come quella fondamentale per promuovere nuove campagne di sensibilizzazione per la tutela degli animali. Ho inoltre curato per oltre un anno la libreria di Comunità Giovanile, portando l’associazione a stringere un ottimo rapporto di collaborazione con Case Editrici che con i neonazismi assi poco hanno a che fare, quali Nuovi Mondi Media. Per due anni sono anche stato responsabile di un progetto cartaceo denominato “Controcultura” ed inizialmente diffuso in forma anonima, in cui abbiamo proposto, citandone le fonti, articoli ed opinioni controcorrente raccolti su siti web di qualunque area politica, da Indymedia a Lettera22, sino a Peacelink e Disinformation.

Nipote di un partigiano, e da sempre legato per idee, concetti ed etica alla sinistra comunista italiana, nella sua singolarità storica assai diversa da tutti i comunismi sovietici, ho trovato in Comunità Giovanile un luogo in cui portare avanti idee condivise, combattendo quotidianamente senza fedi in partiti e senza bandiere, per un unico progetto che potesse andare oltre ad una superata e antiquata divisione bipolare e raccogliere tutte le urla di disagio di un mondo giovanile che oggi non è rappresentato da questa politica e non si ritrova in una Società svuotata di valori e principi etici e morali.

Mi sono scontrato con le accuse di tanti amici di sinistra, ho sentito tante volte la stessa litania superficiale che descriveva Comunità Giovanile come un covo della destra estrema, perlopiù finanziato da partiti neofascisti, e con la stessa determinatezza di sempre ho argomentato, dimostrato con i fatti e con la mia presenza che la realtà era un’altra. Con un pizzico di orgoglio rivendico anche il mio aver portato a partecipare alle attività dell’associazione più di una dozzina di ragazzi che prendono ed hanno preso parte negli scorsi anni alle riunioni programmatiche associative e a progetti culturali, alcuni dei quali ne sono diventati motore essenziale.

Ed oggi, usando il nero su bianco, mi trovo ancora una volta costretto dagli eventi e dall’ignoranza a dover raccontare cosa è davvero Comunità Giovanile, cosa abbiamo fatto e quale sia l’unica vera direttiva che muove l’Associazione: il pensiero libero, forte, indipendente e critico.

Ultimo, ma non meno importante, Comunità Giovanile è stato il punto fondamentale di partenza e di lancio per la mia carriera musicale, grazie al quale in undici anni ho potuto costruire una band, Hyades il nome, che si pone ad oggi come una delle migliori e più conosciute realtà del panorama metal italiano, con un tour europeo, due dischi pubblicati in tutto il mondo, concerti in tutto il mondo e la partecipazione a festival di calibro internazionale.

I fatti parlano più di qualunque dialettica di difesa, che avrebbe solo il sapore del vittimismo; Comunità Giovanile, e forse è anche questo il motivo per cui non piace a qualcuno, è anche quello che la sinistra a Busto Arsizio non ha saputo essere negli ultimi anni e mai sarà se dal piano della retorica e della parole non passa a quello dei fatti.

Lorenzo Testa, 25 anni – grafico, programmatore e musicista


Frequento Comunità Giovanile da circa dieci anni e non posso slegare parte della mia formazione di persona da questa associazione. Per questo rimango scandalizzata dalle accuse che le sono state rivolte in questi giorni da persone che, probabilmente, non vi hanno mai messo piede. Se l’avessero fatto, probabilmente, si sarebbero accorti che a Busto Arsizio è presente un gruppo di ragazzi che con un impegno costante e ammirevole si occupa dei giovani e della loro formazione. Non è questa la sede per innescare una polemica, ma lancio un piccolo spunto di riflessione sul completo assenteismo delle istituzioni quando si tratta di formazione. Non è sufficiente organizzare cineforum o manifestazioni sportive per poter dire di occuparsi delle problematiche giovanili! I ragazzi hanno bisogno di sviluppare un senso critico che invece la nostra società massmediatica tende ad annientare. Negli anni di frequenza di Comunità Giovanile ho sperimentato e vissuto in un modo squisitamente tangibile la volontà di farsi carico di questa missione formativa e ho visto realizzarsi diversi progetti sia culturali che sociali. Grazie alle numerose conferenze organizzate dall’associazione ho potuto sviluppare un ampio senso critico nei confronti di temi d’attualità, di storia, di letteratura, trattati secondo diversi punti di vista. Mi sono trovata spesso in contrasto con le opinioni dell’uditorio o dei relatori e ho al tempo stesso sperimentato la bellezza del dibattito, dell’arricchimento nato dal confronto con miei coetanei o con persone più mature.

Qualche anno fa ho saputo del sostegno economico dato da Comunità Giovanile al Progetto Gemma ed è così che ho conosciuto il Centro di Aiuto alla Vita e il Movimento per la Vita di cui sono volontaria da più di un anno.

È frequentando Comunità Giovanile che ho imparato che la vita è socialità, che è bello impegnarsi per qualcosa in cui si crede. È frequentando Comunità Giovanile che vedo ciò realizzato nell’impegno di tanti ragazzi.  Nel nostro circondario non conosco, finora, altre realtà paragonabili.

Barbara Borsetti, 27 anni – Professoressa di Lettere



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Pubblicato il 22 Settembre 2007
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