“Non basta la grazia per ballare appesa a un filo”

Camilla Lombardo è stata la prima danzatrice aerea dello Studio Festi. Oggi è un'insegnante di danza. Le sue ragazze hanno partecipato alla cerimonia di apertura del Mondiale

Giochi con il fuoco, tuffi nell’acqua e poi movimenti sinuosi, in equilibrio, nel vuoto. Per realizzare delle coreografie come quelle preparate dallo Studio Festi per la cerimonia di apertura dei Mondiali di ciclismo non basta essere dei bravi ballerini, serve preparazione, precisione e anche coraggio. Camilla Lombardo quei trampolini e quelle "macchine da spettacolo" li conosce come le sue tasche. Oggi è un’insegnante di danza, una delle più famose in provincia di Varese, ma è stata anche la prima a volteggiare nel vuoto negli spettacoli dello Studio Festi.

«Ho lavorato con Valerio e Monica Festi per circa dodici anni – racconta – e sono stata la loro prima danzatrice aerea. È stata una collaborazione molto preziosa per la mia crescita professionale e che mi ha permesso di girare tutto il mondo». Non è un caso che lo Studio Festi, nell’organizzazione della cerimonia al Cycling Stadium, abbia coinvolto anche la sua scuola. «Per preparare una manifestazione come quella di ieri servono molti artisti ed è un’abitudine degli organizzatori coinvolgere delle compagnie locali. Ci sono però delle coreografie, come lo spettacolo con il fuoco o sui trapezi, che non possono essere interpretate da chiunque, nemmeno da professionisti. Ci sono meccanismi difficili da insegnare. Avendo lavorato per così tanti anni con lo Studio conosco bene il funzionamento delle loro macchine sono felice di essere stata coinvolta, soprattutto per le mie ragazze che hanno avuto la possibilità di partecipare a questo evento così emozionante».

Della scuola di Camilla Lombardo, nella cerimonia di apertura, sono state coinvolte dodici ballerine. Due giovanissime nella parte delle maschere e dieci più esperte, nel ruolo delle crinoline. «La nostra parte è stata preparata in un mese di lavoro – ha  aggiunto Camilla Lombardo – . Ogni macchina ha delle possibilità di spostamento limitate quindi occorre affiancare un accurato studio dei movimenti. Delle crinoline, ad esempio, si vede solo il busto per questo i loro movimenti devono essere studiati nei dettagli».

Rispetto al teatro gli spettacoli all’aperto devono fare i conti con tanti imprevisti in più. Atmosferici ad esempio, come funziona in caso di pioggia? «È un vero problema. Ieri è stata una grande serata e siamo stati fortunati perchè non ha piovuto e non c’era vento. Quando si lavora all’aperto tutto questo è da mettere in conto e determina il risultato dell’evento. Inoltre quella di ieri non era una location tradizionale. Fare uno spettacolo in una piazza con il pubblico a una distanza maggiore e con uno spazio per i movimenti più ampio offre la possibilità di dare uno spettacolo ancor più suggestivo. Quella di ieri era una pista di ciclismo: molto lunga e stretta. Questo rendeva ancor più difficile coordinare alcuni spostamenti, far uscire alcune macchine e farne entrare altre. Ma ci siamo riusciti e tutto è andato bene, visto dall’interno il risultato è stato ancor più esaltante. Sono sicura che gli spettatori hanno potuto assistere a un favoloso spettacolo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Settembre 2008
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