Marco Chiara, tutto su mio padre

Un'intervista inedita al figlio del grande narratore contenuta nel nuovo libro di Carlo Meazza

Marco Chiara, dopo anni di silenzio, ha deciso di parlare, del rapporto che aveva con il padre, Piero Chiara. Ha rilasciato un’intervista a Carlo Meazza, pubblicata nel suo ultimo libro "Il più bel paese del mondo" (Francesco Nastro editore) che sarà presentato a Palazzo Verbania (via Dante 6, Luino) venerdì 4 agosto alle 21 e 30. L’incontro, che rientra tra le iniziative del Premio Chiara e per il ventennale della morte dello scrittore, è organizzato in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Luino.

A vent’anni dalla sua morte scopriamo, dunque, un  Piero Chiara distante dai luoghi comuni che lo accompagnano da sempre. L’immagine delle scrittore donnaiolo, giocatore, viveur e poco interessato alla famiglia viene ribaltata dal figlio Marco, che ci restituisce un Piero Chiara severo nell’educazione, sofferente per il fallimento del suo matrimonio e desideroso di recuperare il tempo perduto con quel figlio che parlava solo tedesco e di cui non conosceva nulla.
«Marco è molto riservato – dice Meazza -, ma penso che con questa intervista volesse rimettere un po’ le cose a posto, soprattutto per una certa immagine del padre troppo superficiale. Ne esce la figura di un padre attento, a volte rigido ma pieno di tenerezza».

Prima di arrivare a Luino e fino all’età di dieci anni,  Marco è rimasto in collegio: «Ero felice perché finalmente stavo con uno dei miei genitori – racconta nell’intervista il figlio dello scrittore -. All’inizio andavamo d’accordo, poi sempre meno. Vivere con lui doveva rappresentare per me la libertà dopo anni di collegio. Invece era un uomo all’antica per quanto riguarda la disciplina e nel manifestare il suo affetto». (A lato, Carlo Meazza)

Piero Chiara, prima del successo, fatica  a trovare comprensione all’interno della sua famiglia: «A Luino d’estate passavo anche due mesi dai nonni paterni – continua Marco Chiara – ; lui veniva nel fine settimana, portava ritagli dei suoi articoli, di recensioni e li mostrava al nonno che bofonchiava qualcosa e poi li metteva via. Non lo prendevamo in considerazione né il nonno né io».

Il grande narratore ha amato molto le donne, ma ha anche sofferto a causa dell’amore. «Un giorno gli ho chiesto: "Papà, sei mai stato geloso?" e lui rispose: "Non puoi immaginare, non puoi immaginare quanto. Quante volte, anni fa, sono uscito di notte per andare attorno alla casa dell’amata che avevo perso e con una pistola in tasca per di più". I suoi sentimenti più profondi li mascherava. Tutti lo consideravano un gran conquistatore di donne, e certamente lo era, ma quando s’innamorava era diverso, diventava vulnerabile, come ha descritto nel libro "Una spina nel cuore" dove parla di un suo autentico amore giovanile finito tragicamente».

Le iniziative per il ventennale dalla morte di Piero Chiara

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Agosto 2006
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