Violenta la figlia minorenne, padre-padrone in manette

La Squadra Mobile ha arrestato un cittadino straniero per violenza sessuale aggravata, calunnia, procurato aborto e maltrattamenti in famiglia

Una brutta brutta storia di violenze e maltrattamenti in famiglia. E’ quella che è emersa nelle scorse settimane su segnalazione di una struttura assistenziale e che ha portato nei giorni scorsi all’arresto di un 40enne, accusato di violenza sessuale ai danni della propria figlia minorenne.

L’indagine, coordinata dal pubblico ministero dottoressa Troina, era partita nella primavera dello scorso anno a seguito di segnalazione pervenuta da una struttura assistenziale presso la quale la minore si era recata accompagnata dal proprio padre per chiedere un’interruzione di gravidanza.
In quell’occasione, la ragazzina minorenne aveva confidato agli psicologi di aver subito violenza sessuale da parte di un cugino che abitava con lei e la sua famiglia all’epoca dei fatti, ma poi sparito in Francia.  Anche di fronte al pubblico ministero, successivamente all’interruzione di gravidanza, la minore aveva confermato con dovizia di particolari l’approccio tentato dal cugino, il rifiuto da lei opposto e la successiva violenza, spiegando di non aver riferito nulla ai genitori per timore che i rapporti tra le famiglie si deteriorassero, e aggiungendo di essersi decisa a parlare con il padre e la madre solo dopo essersi resa conto di una gravidanza in atto.

Gli accertamenti, concentrati inizialmente sull’individuazione immediata del cugino, hanno subito fatto traballare la versione della ragazzina: in particolare non risultavano le chiamate telefoncihe riferite dalla ragazza, né davano esito positivo le ricerche del cugino attivate anche tramite Interpol.
Qualche giorno fa la giovane ha trovato la forza di raccontare insieme alla propria madre la verità su come si sono svolti  realmente i fatti e ha denunciato il proprio padre quale responsabile non solo della violenza subita lo scorso anno, ma di una serie di abusi sessuali subiti dall’età di 13 anni nei fine settimana, durante l’assenza della madre per lavoro. Abusi accompagnati con  minacce da vero e proprio “padre-padrone”.
Inoltre, alla scoperta della gravidanza della figlia, ha deciso di incolpare il cugino, costringendo la figlia a ripetere quella versione davanti agli psicologi ed ai magistrati, e obbligandola ad abortire.

Le testimonianze degli altri componenti del nucleo familiare hanno permesso di far emergere alcuni particolari in riscontro alla versione fornita dalla ragazza. Soprattutto l’inesistenza del fantomatico cugino.
Gli investigatori della Squadra Mobile hanno scoperto come il padre avesse inizialmente nascosto alla moglie persino l’aborto della figlia e con lei avesse sostenuto una versione ancora diversa attribuendo la violenza ad uno sconosciuto. Non solo: dopo l’aborto la povera ragazzina è stata costretta a subire ulteriori violenze anche in seguito.

"Le ricerche si sono così indirizzate verso il padre, allontanatosi in Francia per un breve soggiorno – spiegano gli agenti della Squadra Mobile – Con strumenti tecnici di localizzazione si è riusciti a monitorare il responsabile dall’estero e ad accertarsi del suo effettivo rientro tramite il personale della cooperativa presso la quale lavorava. Avuta la certezza della data  di rientro, le pattuglie della Mobile si sono appostate sotto casa dell‘uomo e lo hanno atteso per arrestarlo".

A carico dell’uomo, cittadino straniero, quarantenne, sono emersi anche episodi di maltrattamenti rivolti ad altri membri della famiglia.  Dopo l’arresto, è stato condotto presso la locale Casa Circondariale e nei suoi confronti è stato emesso un provvedimento di divieto di avvicinamento alla famiglia.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Agosto 2014
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