Accam, sul tavolo rimane l’ipotesi revamping?
Una riunione con i tecnici del Politecnico di Milano ha fatto scattare l’allarme tra chi si oppone al revamping. “Il mandato è chiaro e non prevede più l’incenerimento; se la dirigenza non ne prenderà atto agiremo di conseguenza”, spiegano i soci di Accam
E’ stata una riunione in Regione a far scattare l’allarme tra i comitati che da anni si battono contro l’inceneritore. Hanno così preso carta e penna per chiedere all’assessore all’ambiente Claudia Terzi cos’è successo quel 14 maggio quando i dirigenti di Accam hanno incontrato i tecnici del Politecnico di Milano. Tutti gli altri esperti nominati nel pool per valutare il futuro dell’impianto sarebbero stati esclusi da questo confronto e cosa si è detto all’interno della riunione nessuno lo sa. «E’ stata una riunione preparatoria e informale -commenta il presidente di Accam, Roberto Antonelli- e proprio per questo non intendo rilasciare altre dichiarazioni».
Il timore che dunque serpeggia tra comuni contro il revamping e comitati ambientalisti è proprio quello che l’ipotesi di mantenere attivi i forni, dopo una ristrutturazione parziale, sia ancora sul tavolo . "Un mandato finalizzato al revamping non solo sarebbe in evidente opposizione con gli indirizzi e le politiche della Regione Lombardia –scrivono i comitati nella loro lettera all’assessore Terzi– ma costituirebbe senza dubbio un inutile spreco di risorse pubbliche, considerato che uno studio in questo senso è già stato commissionato".
Il sospetto che questo contatto informale tra Accam e Politecnico sia servito a gettare le basi per un lavoro di revamping dell’impianto agita anche i comuni contro l’inceneritore. «Ufficialmente noi non sappiamo nulla di questo incontro -spiega Tiziano Torretta, vicesindaco di Vanzaghello- ma abbiamo spinto affiché non si tracci una "road map" dei lavori fino a quando anche i nostri tecnici non saranno ascoltati». Nei due tavoli tecnici convocati fino ad oggi, Enzo Favoino, il commissario indicato dai comuni di Canegrate, Vanzaghello, Magnago e Buscate per presentare le potenzialità di una "fabbrica di materiali" non è ancora stato sentito. Una nuova riunione dovrebbe essere convocata per la fine di maggio ed è proprio in quell’occasione dovrebbe essere presentato anche questo progetto alternativo. «Ciò che è certo -continua Torretta- è che il mandato dei soci è chiaro e non prevede di continuare sulla strada dell’incenerimento» e la costituzione di questo tavolo tecnico «serve proprio a capire se e quali alternative ci potranno essere». Alla luce di questo premessa, avverte il vicesindaco, «qualora il consiglio di amministrazione non dovesse tenere conto di queste indicazioni agiremo di conseguenza».
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