Zoppo all’attacco: “Azione legale contro Cerboni”

Il presidente della Pro Patria annuncia il ricorso alle carte bollate verso l'ex socio. E per il nuovo stadio si dice soddisfatto: «Sistemiamo l'area dello Speroni»

La settimana scorsa ha visto ancora una volta grandi manovre in casa Pro Patria. Si è infatti riunito il nuovo CdA, con il cambio al vertice della società: è lo stesso patron Giuseppe Zoppo a subentrare come presidente, con il cugino e socio Ciro Zoppo come amministratore delegato, e Fiorenzo Scaburri come consigliere. Resta aperta la questione del che fare della quota societaria del 30% lasciata da Roberto Cerboni, il socio che con il nuovo presidente aveva acquisito la società dalla famiglia Vender per poi farsi da parte nel giro di poche settimane, ufficialmente per motivi di salute.

LA SOCIETA’ – Giuseppe Zoppo non le manda a dire, e annuncia che contro l’ex socio si procederà legalmente: la prossima riunione del CdA dovrebbe affidare l’incarico ad un legale. Che si arrivi alle carte bollate sorprende. «E perchè?» dice Zoppo (a sinistra nella foto, insieme proprio a Cerboni) decisamente irritato verso l’ex socio. «Se qualcuno, per esempio, preleva una quota di una società e non la paga, non solo, ma poi non provvede al mantenimento nel tempo della società, cosa si fa?». Per Zoppo la situazione creatasi ha a che fare con certe difficoltà venutesi a creare nelle scorse settimane e rimbalzate fin sulle pagine della Gazzetta dello Sport.

LA SQUADRA – Sfogatosi tirando come niente fosse queste sassate, Zoppo è più che disponibile a parlare di calcio giocato. Quando gli chiediamo come sia possibile che la sua squadra abbia fatto 18 punti nelle prime sei partite (!) e solo 5 nelle ultime sei, il neopresidente difende a spada tratta i ragazzi e il tecnico Lerda. «A Cremona se finiva 2-2 non c’era niente da dire, col Novara non parliamone neanche. Lumezzane» dice analizzando le tre pesanti debacle consecutive «è stato un crollo psicologico, tra espulsioni e rigori contro».
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a lì in avanti però si è vista comunque di nuovo la Pro Patria. «Non ho più visto la mia squadra far faville come con il Monza o il Pergocrema, ma torneremo a quei livelli. Intanto, in testa ci siamo ancora e domenica con il Verona (il fatal Verona) sarà una partitissima, vi aspetto in 5000». Zoppo pare incredulo anche lui di quanto bene era partita la squadra: l’attesa era tanta, ma non per risultati così cospicui. «Il campionato è lungo» ricorda, «ci mancano 15 punti per stare tranquilli e avere la salvezza matematica» azzarda scaramantico. Tutto il resto sarà grasso che cola: e le prime vittorie hanno aguzzato appetiti di promozione non ancora rinnegati.

LO STADIO – Appetiti che soprattutto fra la tifoseria non sono spenti, ed hanno fatto il gioco di Zoppo sulla faccenda nuovo stadio. Questa vive una nuova fase sempre dalla scorsa settimana, quando il Comune, fatti due conti, ha fatto al patron biancoblu una controfferta interessante. Messa in un cantuccio l’idea di sfruttare gli spazi fra il PalaYamamaY e la Multimedica di Castellanza, e con questa le varie Cittadelle dello Sport in loco per l’obiettiva difficoltà di superare i problemi esistenti, potrebbe essere invece il buon vecchio "Speroni" ad essere rifatto come nuovo. Con tanti di spazi vicini per i campi d’allenamento delle giovanili, e anche per la dimensione commerciale che tanto sta a cuore a Zoppo e soci e che dovrebbe garantire la rendita economica dell’investimento. «I tempi erano davvero lunghi per l’area vicina al palazzetto» riferisce Zoppo, «la contropoposta del Comune ci ha lasciati soddisfatti, per noi va bene». Si può fare insomma. «Non è un ripiego e ci tengo a dirlo» insiste il presidente, che aveva mirato altissimo picchiando i pugni sul tavolo per il progetto del nuovo stadio, parte integrante e inscindibile della sua concezione del modo di gestire la società. I tempi appaiono anche più rapidi. «A fine campionato potrebbe già muoversi qualcosa in termini di lavori. Poi contiamo, procedendo per gradi, di riuscire a compiere gli interventi necessari senza costringere i tifosi e la squadra a trasferte lontano dallo Speroni».
Anche su questo nuovo progetto, inevitabili, sorgeranno ben presto le domande, i distinguo, le richieste di chiarimenti, i "chi paga oggi" e "chi pagherà domani": per ora Giuseppe Zoppo tira dritto per la sua strada.

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Pubblicato il 17 Novembre 2008
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