Corte dei Conti, l’assemblea dei dipendenti vota per l’accordo con il Comune

Ribaltata a larga maggioranza la decisione dello scorso 28 novembre che aveva mandato su tutte le furie il sindaco Farioli. In vista altre messe in mora

L’assemblea dei dipendenti del Comune di Busto Arsizio, riunitasi nel pomeriggio presso la sala Tramogge dei Molini Marzoli, ha approvato a maggioranza l’accordo proposto dall’amministrazione riguardo la vicenda delle restituzioni di emolumenti ricevuti in modo irregolare.

La proposta approvata prevede che si sani il pregresso fra 1999 e 2003, la gran parte cioè di quanto contestato perchè mancante di regolare copertura contrattuale, per quanto a suo tempo concluso sulla base di intese fra le parti. Perfezionata retroattivamente tale copertura, resteranno tuttavia da pagare cifre mediamente nell’ordine di 3000 euro (in media, si valuterà caso per caso) per dipendente riguardo le annate dal 2004 in avanti, con modalità da definire. Fra le proposte quella, invece di trattenute fino al 20% dello stipendio come paventato, di procedere a un recupero "a compensazione" sulla contrattazione collettiva a venire, in pratica trattenendo incentivi per la produttività e talune voci accessorie. Il risultato tecnicamente è il medesimo, ma "suona meglio". Si dovrebbe altresì garantire un piano di rientro su base individuale, valutando sulla base di schede personali in modo che nessuno paghi un centesimo più del dovuto. Beninteso "il dovuto", secondo gli interessati, sarebbe pari a zero.

Il voto dei lavoratori, dopo le spiegazioni ricevute dal segretario e direttore generale Giacomo Rossi, dal consulente del Comune prof. Caldarini e dal vicepresidente del nucleo di valutazione prof. Mainardi, ribalta quello negativo dello scorso 28 novembre. Sembra dunque che dopo le sfuriate del primo cittadino, rimasto profondamente amareggiato dal primo no dell’assemblea, i dipendenti siano rimasti in maggioranza soddisfatti delle spiegazioni fornite dai tre esperti. Questi hanno fra l’altro ricostruito il lavoro compiuto per ricostituire secondo le normative i fondi incentivanti e a più riprese hanno avuto parole assai dure per la situazione trovata a Busto Arsizio: «cose molto gravi, mai viste altrove» per Caldarini, per Rossi, «danni scellerati, un Comune devastato», «gli atti in autotutela sono stati dei macigni, con assunzioni di responsabilità». In entrambi i casi si chiariva che non vi è stata responsabilità dei dipendenti: eppure toccherà anche a loro pagare parte del danno erariale. Incluso quello che riguarda i dirigenti, questo avrebbe raggiunto i 22 milioni di euro lordi, senza l’indispensabile intervento del gruppo di lavoro. Rossi non ha mancato di notare che i fatti più gravi dal punto di vista del non corretto impiego di risorse sono avvenuti anche dopo che l’ispezione (2005) aveva già messo in luce irregolarità – ed è questo periodo, insieme alla legislazione assai rigida sul settore pubblico, ad essere risultato impossibile da sanare del tutto. Rossi ha anche annunciato che probabilmente vi saranno altre messe in mora oltre alle 44 già annunciate nel gennaio scorso.

Ancora una volta colte quasi in contropiede le rappresentanze sindacali cui i tre esperti hanno qua e là ricordato di non aver controllato a dovere la conclusione formale delle preintese contrattuali dal 1999 in avanti. Responsabilità comunque assai limitate, è stato ribadito, di fronte a quelle di cui dovranno rispondere di fronte alla Corte dei Conti vari esponenti dei vertici della macchina comunale.

L’assemblea si era aperta con la lettura di un duro documento della RSU comunale. Vi si ribadivano lagnanze vecchie nuove, tra cui la carenza di personale (venerdì 12 dicembre i dipendenti, in agitazione, si asterranno dagli straordinari, anche per questo motivo), e si accusava l’amministrazione di aver compiuto una "manovra truffaldina nei confronti dei lavoratori" non portando a compimento formale le preintese sulla ripartizione dei fondi incentivanti e sulle progressioni economiche del personale. Tra le contestazioni, anche quella al sindaco Gigi Farioli per "spinte ed insulti" nell’infuocata assemblea precedente. Parole dure anche per l’aut-aut (pagare "poco" con l’accordo, oppure moltissimo senza) subito lo scorso 28 novembre e per l’accordo stesso, che "se ratificato, giusticherebbe l’erogazione anomala di importi ai vari funzionari nei vari anni". Timore quest’ultimo che Rossi («chi ha sbagliato pagherà»), Caldarini e Mainardi sono riusciti a sopire quel tanto che bastava da portare a casa il voto favorevole, giunto in un finale d’assemblea segnato dal caos e dalla stanchezza, in un clima di preoccupazione evidente.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 11 Dicembre 2008
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.