Piazza Vittorio Emanuele II, l’autosilo s’ha da fare

Così ha definitivamente deciso il consiglio comunale: il monumento ai Caduti andrà come previsto in piazza Trento e Trieste. Contrari gli irriducibili Corrado e Porfidio, astenuto il PD

Si conclude con l’approvazione definitiva del consiglio comunale, con quindici voti favorevoli, quattro contrari e cinque astenuti, la lunga vicenda di piazza Vittorio Emanuele II e dintorni. La "telenovela urbanistica" era cominciata più di due anni or sono con la presentazione in commissione del piano integrato d’intervento e culminata lo scorso anno nel primo referendum comunale della storia di Busto Arsizio, indetto dal fronte contrario a una parte dell’intervento (l’autosilo sotto la piazza) fallito con appena un 8,7% di affluenza. Ancora più lunga l’attesa per il gruppo Soceba, facente capo al gruppo guidato dal costrutture Nervino Dal Ben, che ha dovuto attendere quattro anni superando lentezze burocratiche e opposizioni politiche per "andare a segno" con il progetto, collegato a quello di rifacimento di piazza Trento e Trieste. Il parcheggio interrato da 148 posti auto si farà, dunque, sotto la piazza, che sarà pedonalizzata: e il monumento ai Caduti della città, sul posto da cinquant’anni, sarà smontato e trasferito in piazza Trento e Trieste, con tanto di imprimatur della Sovrintendenza, come più volte ripetuto dalla Giunta in risposta alle rapogne degli "irriducibili" Corrado (Rifondazione) e Porfidio (La Voce della Città) che fino all’ultimo hanno cercato di "salvarlo" da smontaggio e trasporto. Il progetto, soprattutto, riqualificherà completamente l’area degradata che dalla piazza va su via Solferino, facendone un mix residenziale-commerciale nel rispetto di volumetrie e struttura esistenti, oltre a garantire una serie di opere di abbellimento di piazza Vittorio Emanuele II, oggi "camera a gas" affollata di auto in cerca di un posteggio.

Alla discussione e al voto in consiglio comunale non ha preso parte il consigliere del PD Alberto Grandi. Fra gli aspetti che in commissione le opposizioni, quando si erano affrontate le osservazioni giunte al progetto, avevano chiesto di chiarire ed esplicitare, anche quello per cui Soceba si impegna a pagare 1,391 milioni di euro che prima erano a scomputo degli oneri. Come ha spiegato al riguardo il vicesindaco Reguzzoni, nella convenzione precedente le aree standard venivano scomputate, «oggi pare che questo non si possa più fare», intervenute delle novità di legge, e la convenzione andrà aggiornata dagli uffici comunali in tal senso, fermi restando gli obblighi già assunti dalla società. Recepite le osservazioni sulla necessità, anzi l’obbligo, di effettuare dei carotaggi di prova prima degli scavi per evitare di trovarsi alle prese con reperti archeologici o sorprese varie, di precisare i tempi per lo spostamento del monumento e così via, la discussione è filata via liscia. Se Porfidio insisteva che in tutta Europa «i parcheggi li fanno fuori dai centri e non sotterranei» il presidente del consiglio Speroni, da europarlamentare, gli citava almeno una dozzina di grandi città europee in cui la realtà è di altro segno. «Non lo portate a termine questo silos, sarà un danno per la città» profetizzerà Porfidio. Corrado rilevava le magagne del progetto, le prevedibili difficoltà nello spostare il monumento e le conseguenze dei lavori sull’assetto e l’accessibilità del centro nei prossimi anni. Così Marta Tosi per il gruppo misto: «L’iniziativa privata venga conciliata con i bisogni della città, ma senza subire un progetto tout court». Per il PD, Alessandro Berteotti contestava infine con vigore le previsioni viabilistiche  per piazza Trento e Trieste, prevista nuova sede del monumento, da pedonalizzarsi "a metà": «una pazzia, una cosa del genere non si può fare fuori dal Piano urbano del traffico».

Il sindaco Farioli, tirando le somme, contesterà che «Un piano integrato d’intervento non è un’autorizzazione a costruire. È anzi l’antitesi dell’autorizzare un privato a fare quel che può», confermando che sarà ampliata la zona a traffico limitato (Ztl). Al voto, astenuto il PD e contrari Corrado, Porfidio, Fontana (Busto dei Quartieri) e Marta Tosi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Dicembre 2008
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