Urbanistica, veleni in aula

Nella delibera per la definitiva approvazione della variante relativa all'area delel Nord una piccata risposta dell'amministrazione all'arch. Ciapparella, già "dominus" per decenni dell'ufficio tecnico, che aveva "osato" presentare un'osservazione negativa al provvedimento. Cornacchia (pDl): "Figura da cafoni"

Dopo l’energia, argomento saliente della seduta di consiglio comunale di martedì 9 giugno è stata l’urbanistica. Oltre alla variante per consentire ad Agesp di partire con i lavori per la centrale di teleriscaldamento si è votato anche per altri importanti interventi sul tessuto urbano. Tra questi la lottizzazione gestita da BRS Sviluppo in zona San Michele, tra le vie Osimo, Espinasse, Venegoni, con la riorganizzazione dei posteggi auto previsti; il piano integrato d’intervento dell’immobiliare Maddalena a Sacconago centro, che ridisegnerà piazza della Chiesa Vecchia e la zone restrostante di via Bellotti verso il vecchio oratorio maschile, secondo gli schemi annunciati un anno e mezzo fa, con tanto di nuova area pedonale al centro di costruzioni che rispetteranno i volumi esistenti. Infine il punto urbanisticamente più rilevante, la definitiva approvazione della variante alle norme tecniche di attuazione del vigente PRG per l’area delle Nord, già discussa e votata una prima volta in gennaio. Un passo amministrativo in direzione del megaprogetto con area commerciale, multisala, parcheggi sotterranei e quant’altro, molto criticato per il possibile impatto sulla città – certo è che l’attuale desolante distesa postindustriale non è il massimo della vita.

È stato proprio durante la breve discussione sul punto che l’atmosfera si è scaldata: intorno a un assente, l’ex capo dell’ufficio tecnico architetto Ciapparella. Sua era infatti l’unica osservazione-opposizione pervenuta, fuori tempo massimo secondo il sindaco Farioli, ma «per trasparenza» sottoposta alla Giunta. Apriti cielo: il documento della delibera sottoposta al consiglio comunale conteneva una dura controdeduzione a firma dell’amministrazione che al professionista in pensione, per quarant’anni dominus dell’urbanistica bustese, rispondeva: "si respinge fermamente l’Opposizione in quanto lacunosa e pretestuosa, illogica e fuorviera (?) di presupposti non coerenti con l’azione trasparente e condivisa intrapresa dall’Amministrazione comunale a garanzia, in primis, dei pubblici interessi". Frase che ha irritato il puntiglioso Diego Cornacchia (PdL), già assessore negli anni Novanta, che «a tutela della dignità di questo consiglio» ne ha chiesto e ottenuto lo stralcio e trasformazione in un qualcosa di meno pesante, tanto più che l’osservazione gli sembrava scritta «in maniera eccezionale». Non è andato giù leggero nei confronti di Ciapparella il vicesindaco e assessore all’urbanistica Giampiero Reguzzoni, proprio rispondendo alle obiezioni di Cornacchia, il quale sosteneva che «est modus in rebus», c’è modo e modo. «Ciapparella è molto intelligente e capace, ai suoi tempi era anche avanti come visione, ha pianificato la zona industriale» riconosceva Reguzzoni, affondando poi il pugnale: «però ha anche contribuito, in quarant’anni, a ingessare la città, vedi San Michele». Sempre all’architetto, che non poteva certo rispondere in prima persona, Reguzzoni contestava «un PRG studiato per una Busto da 140.000 abitanti», redatto peraltro negli anni Settanta quando la crescita era data, errando, per scontata ancora a lungo termine. «Giudizi sulla qualità delle persone» obiettava Berteotti per il PD: anche qui c’è modo e modo. Per il sindaco Farioli l’osservazione era giunta fuori tempo massimo ma per trasparenza è stata sottoposta alla Giunta: proprio quella trasparenza di cui nel documento Ciapparella avrebbe accusato l’amministrazione di essere carente. «Reguzzoni ha dato un giudizio politico» la difesa d’ufficio del sindaco «sull’urbanistica che negli anni Settanta portò all’espulsione dalla città di quelle attività produttive di cui era così ricca». «Con quelle controdeduzioni facciamo la figura dei cafoni, manifestano acredine e remore sul lavoro che questa persona ha svolto» sosteneva inesorabile Cornacchia. «Personalmente non condivido questa frase» l’uscita dall’angolo del sindaco prima del voto sulla delibera con il no ribadito di PD e Porfidio (La Voce della Città) e il sì della maggioranza. ma molti consiglieri avevano già abbandonato l’aula da un pezzo.

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Pubblicato il 10 Giugno 2009
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