Accam, da Palazzo Gilardoni semaforo verde per l’intesa quadro con Regione e Provincia

Perchè l'intesa abbia vigore l'inceneritore non potrà chiudere fino al 2025; Villa Recalcati metterà a disposizione fino a 20 milioni in opere

È stata pubblicata oggi, lunedì 8 febbraio, la delibera di Giunta che approva l‘intesa quadro sull’inceneritore Accam fra Regione Lombardia, Provincia di Varese e Comune di Busto Arsizio. Il documento prevede fra l’altro, al punto 7, che gli impegni da esso derivanti “assumeranno efficacia solo ad avvenuta approvazione da parte degli organi competenti e ad avvenuta sottoscrizione di una nuova Convenzione tra Comune di Busto Arsizio e gestore dell’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti (Accam spa ndr)". La nuova convenzione dovrà prevedere "la possibilità di funzionamento dell’impianto almeno fino al 2025 e, comunque, in connessione con l’esaurimento dei Certificati Verdi; [e] l’impegno del Gestore a svolgere il servizio di incenerimento e gestione dei rifiuti secondo quantità e modalità indicate nella succitata Autorizzazione Integrata Ambientale”.
L’intesa è intitolata "per l’incremento della qualità ambientale, della dotazione di servizi e del livello di infrastrutturazione nell’ambito territoriale prossimo al termovalorizzatore esistente in comune di Busto Arsizio, località Borsano". Come si può notare, oltre alla nota, poco gradita ai borsanesi e non solo a loro, del prolungamento della vita dell’inceneritore oltre quanto disponeva la convenzione tuttora in vigore, l’intesa comprende una serie di interventi, peraltro da lungo tempo previsti, che andranno a toccare l’area circostante. Nella sostanza gli impegni di regione e

Si tratta dell’approdo di un iter burocratico-programmatorio che segue l’approvazione da parte della Provincia, nell’ottobre scorso, del Piano provinciale rifiuti, in cui Borsano figura come unico inceneritore previsto,. Pochi giorni dopo l’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) rilasciata all’impianto prescriveva il revamping, ossia il rinnovo integrale, dello stesso, che secondo la presentazione a suo tempo effettuata lo renderebbe molto meno inquinante. Un piano già approvato dall’assemblea ma che negli ultimi mesi ha portato a pesanti grattacapi, fra banche che esigono garanzie e cifre da capogiro da investire per un impianto che doveva funzionare, in teoria, ancora solo per una decina d’anni. Un controsenso che si è risolto, prevedibilmente, scavalcando la vecchia convenzione e ampliando la vita dell’impianto. Anche la data del 2025 a questo punto va considerata del tutto indicativa, visto quanto avvenuto con quella precedente del 2019.

Da anni si parla di riqualificazione del territorio immediatamente circostante l’inceneritore, e in tale prospettiva il Comune di Busto Arsizio sha lavorato con Provincia e Regione. Il Pirellone ha coordinato un gruppo di lavoro tecnico cui era affidata una ricognizione dello stato di fatto; da tale ricognizione sono scaturite le linee di intervento individuate nella bozza di intesa.
Quanto alla Provincia, Villa Recalcati si impegna ad accelerare la realizzazione delle Varianti alla SS341 (bretella Gallaratese, ndr) ed alla SS33 (Sempione bis, ndr) e il loro collegamento con la viabilità locale (ma di entrambe non s’è ancora visto un centimetro); a partecipare alla progettazione di altri interventi sull’accessibilità della zona, che include, crucialmente, la zona industriale di Sacconago e il nuovo terminal intermodale merci, ed è affidata al Comune di Busto; a supportare la progettazione del sistema di monitoraggio in fatto di qualità ambientale, mitigazioni e interconnessione di aree e reti verdi, anche questo affidato a Busto che vi investirà ben un milione e mezzo di euro. Ancora, la Provincia dovrà "supportare, secondo competenza, la progettazione e sperimentazione di procedure e/o azioni innovative nell’erogazione di servizi"; assicurare le risorse finanziarie e la realizzazione di opere in materia di qualità ambientale, infrastrutture e servizi, "prevedendo, laddove possibile, l’utilizzo efficace e virtuoso delle potenzialità dell’impianto, fino all’ammontare dell’importo totale di 20 milioni di euro".
Con l’intesa il Comune di Busto Arsizio si impegna fra l’altro ad assumere "iniziative idonee all’attivazione di politiche tariffarie mirate"; ad assicurare il convogliamento degli scarichi; con risorse proprie, a supportare le azioni già intraprese dalla Regione Lombardia "per il ripristino funzionale delle vasche volano nonché il recupero ambientale del sito di messa in sicurezza"; idem con la Provincia "nella verifica delle possibilità di riutilizzo delle terre di fonderia, fornendo le informazioni necessarie"; e via elencando attribuzioni di compiti. Tutto per un importo di 1.927.800 euro, di cui un milione e mezzo, come detto, per mitigazioni e "corridoi verdi".

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Pubblicato il 08 Febbraio 2010
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