Polizia e Commissariato, si rinnova la protesta sindacale: “Una vergogna da Terzo Mondo”

Sempre la questione degli spazi inadeguati al centro dell'azione di Siap e Uil-P.A.: "Peggio di prima". Ma il documento congiunto attacca anche il governo: "Tagli alle risorse, propaganda, e la riforma delle interecettazioni che darà un colpo gravissimo alle indagini"

Ancora protesta, venerdì pomeriggio, per i sindacati di Polizia, con una rappresentanza di Siap e Uil-P.A. a ricordare, se mai ce ne fosse bisogno, come gli spazi a disposizione del Commissariato di Busto Arsizio, in un angolo del palazzo comunale, siano del tuto inadeguati. Nella provincia che ha dato i natali all’attuale ministro degli Interni, la questione merita attenzione e risposte.

"Solo una parola può riassumere la situazione di paralisi logistica e di degrado che da molti anni pesa sul Commissariato: una vergogna, indegna di una città come Busto Arsizio" si legge in un comunicato congiunto firmato da Paolo Svelto per la UIL/P.A.-Ministero dell’Interno/Varese e da Francesco Cianci, segretario provinciale SIAP/Varese. Una situazione che "limita pesantemente la qualità del servizio che il Commissariato riesce a rendere alla città, come anche le possibilità di un suo potenziamento dell’organico".

Giusto un anno prima si era tenuta una manifestazione degli operatori della Polizia di Stato proprio a Busto Arsizio. Dodici mesi dopo, "si sono registrati molti interventi, compresi quelli di autorevoli Ministri, ma la situazione del Commissariato è rimasta esattamente la stessa. Anzi, è peggiorata, perché lo sforzo di potenziamento dell’organico che il SIAP ha richiesto, e che il Ministero ha consentito, l’ha resa ancora più grave ed urgente. Con un bilancio così insoddisfacente per il personale e per il servizio che si riesce a rendere, sentiamo il dovere di mobilitarci di nuovo per sollecitare i responsabili di qualsiasi livello all’individuazione di una soluzione decorosa. Vogliamo risposte concrete e reali, adeguate ad una città come Busto Arsizio, vogliamo che finisca finalmente l’era da ‘terzo mondo’ in cui il Commissariato si trova da anni".

Ai problemi locali, osserevano i sindacalisti, si sommano quelli noti a livello nazionale: "la lunga serie di tagli alle risorse di cui la Polizia di Stato è stata bersagliata in questi anni (invece che tagliare su quelli che gli stessi Ministri chiamano ‘Enti Inutili’), ha determinato una lunga serie di insufficienze e di carenze perfino nel fabbisogno fondamentale, indebolendone gravemente l’azione sul territorio. La situazione è allarmante, perché malgrado la propaganda che tutte le sere ci entra in casa all’ora di cena, la realtà vede il Ministero dell’Interno pagare un prezzo altissimo a queste logiche, che hanno coinvolto duramente anche i Vigili del Fuoco, un’altra forza insostituibile per il soccorso pubblico di emergenza in questa provincia. In un anno non si è registrato alcun segnale positivo, anzi si è constatata l’enorme crescita di quel fenomeno di “devolution strisciante”, per effetto del quale il Ministero dell’Interno ha preso a trasferire milioni di euro ai Comuni per finanziarne progetti di profilo locale, mentre non si trovano risorse per dare una nuova sede al Commissariato".

"In un incredibile soprapporsi di contraddizioni, sono proprio questi aspetti di degrado che ogni giorno ci separano sempre più dai paesi moderni, e non è facile vivere realtà in cui fra crescenti carenze gli operatori della Polizia di Stato si sforzano di fornire comunque ai cittadini risposte rapide ed adeguate a garantire la sicurezza e contrastare la criminalità sul territorio. E mentre una legge del 1983 (Rognoni-La Torre) consente allo Stato di confiscare i patrimoni mafiosi, con la riforma delle intercettazioni telefoniche si sta preparando un altro colpo gravissimo sia per chi deve difendere la legalità, sia per chi deve assicurare la giustizia, dal momento che priverà le Forze di Polizia di uno strumento indispensabile per contrastare reati diffusi e predatori".

Tornando alle nostre sponde, "il quadro delle prospettive del personale del Commissariato e dell’intera provincia di Varese si fa ancora più cupo se si considera che proprio ieri in Questura è stato sottoscritto un Accordo Decentrato che oltre a discriminare il personale turnista, in tema di trasparenza e di equità gestionale è addirittura peggiorativo di quello precedente (2001), e che il 31 dicembre scade il contratto dei 13 impiegati “precari” che dal 2003 lavorano per il Viminale, col rischio di gettare nel caos gli uffici della Questura, e di doverli sostituire richiamando i poliziotti dalla strade.
SIAP e UIL/P.A. intendono svolgere fino in fondo la propria funzione, malgrado una situazione così grave segni tutto il distacco che separa chi tutti i giorni parla di sicurezza, da chi tutti i giorni è chiamato a garantirla in concreto".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Maggio 2010
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