Melis: «Il piano è stato concordato con i dirigenti delle scuole»

Il sindaco di Solbiate Olona Luigi Melis prova a stemperare il clima creatosi attorno all’assessore al bilancio Walter Gadda, reo di aver "calcato un po’ la mano" nelle sue dichiarazioni in merito ai tagli apportati al Piano per il diritto allo studio. In particolare Gadda aveva puntato il dito contro "l’eccesso di insegnanti" di sostegno e contro i corsi dedicati a musica, teatro e ginnastica che, secondo la sua interpretazione, farebbero comodo alle insegnanti che così possono dedicarsi ad altro: «L’assessore Gadda ha sbagliato a dire certe frasi e si è già scusato con le maestre – spiega il primo cittadino – sicuramente si è lasciato andare a dichiarazioni, durante l’ultimo consiglio comunale, che non corrispondono al pensiero della giunta e che sono frutto di un eccesso di trasporto nella discussione».

Il sindaco difende comunque il piano che verrà presentato questa sera alla cittadinanza garantendo che tutte le scuole sono state ascoltate tramite i loro dirigenti: «Abbiamo convocato i dirigenti e abbiamo chiesto loro, in un’ottica di tagli dovuti al rispetto del patto di stabilità e di taglio dei trasferimenti dallo Stato, quali fossero le attività indispensabili e quali quelle ritenute meno essenziali». Melis conferma che per quest’anno lo stanziamento è stato ridotto di 90 mila euro ma conferma anche la buona qualità dei servizi scolastici: «Abbiamo trovato grande disponibilità da parte delle scuole e ringraziamo anche le insegnanti per l’importante lavoro svolto fino ad oggi per i nostri bambini». Infine il sindaco annuncia che questa sera, nell’incontro con la cittadinanza, «si potrà apprezzare il piano per quello che è davvero, senza montature da parte di chi ha interesse a dire che stiamo tagliando a discapito della formazione dei nostri ragazzi». Sulla lettera che verrà letta durante la serata il sindaco ribadisce: «E’ stata firmata dalle insegnanti della scuola elementare, ascolteremo quello che diranno con attenzione ma vorrei sottolineare che dalla scuola media e dalla scuola materna non sono giunte queste proteste».