USB contro Agesp, si apre un altro fronte: i turni serali per la raccolta differenziata

Il sindacato, che ha incontrato il primo cittadino, spara a zero: "Un azzardo l'investimento sul GPS, Agesp intanto continua a usare il pugno di ferro contro i dipendenti e non li consulta sulle scelte operative"

Prosegue il braccio di ferro tra il sindacato USB e Agesp SpA. Mercoledì 20 ottobre una delegazione di lavoratori dell’azienda controllata dal Comune ed alcuni rappresentanti di USB, oltre al delegato RSU-USB, sono stati ricevuti dal Sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli, cui hanno riportato le affermazioni udite in commissione dai vertici Agesp, fra cui quella, a detta del sindacato grave, di aver utilizzato il GPS per la localizzazione e tracciamento dei mezzi per vari mesi; e ciò in assenza del dovuto assenso sindacale. A quanto diceva la presidente Agesp Basalari e riporta USB, la spesa per il sistema è "di oltre 50 mila euro all’anno, più altre spese accessorie di qualche migliaia di euro ogni anno"; USB ha fatto notare al sindaco che "Agesp ha fatto un investimento ‘azzardato’ senza il rispetto della legge, cosa fastidiosa per una società che spende i soldi dei cittadini". Il sindaco, "molto sensibile" alla vicenda secondo il sindacato, si augura che il clima interno all’azienda possa migliorare; ma per USB la cosa "è improbabile se Agesp continua ad usare il pugno di ferro contro i lavoratori come sta facendo da qualche mese".

Il sindacato contesta la violazione della legge 300/70, lo Statuto dei Lavoratori, laddove impone l’assenso sindacale per ogni tipo di controllo a distanza dei dipendenti, come quello attuabile tramite il GPS. Ma non finisce qui, anzi si apre un altro fronte: "Ora si parla di turni serali e notturni per la raccolta rifiuti" mette le mani avanti il sindacato "e ancora una volta l’azienda vuole imporre la sua volontà senza ascoltare le richieste dei lavoratori. Sono mesi che Agesp sta preparato il piano serale/notturno ma solo ora chiede alle RSU di firmare i nuovi turni di lavoro, perché? Noi pensiamo che il motivo sia semplice: perché non c’è più tempo per fare delle modifiche al piano proposto dall’azienda, le RSU devono prendere o lasciare. Ancora una volta Agesp impone la sua scelta ai lavoratori. E se i lavoratori non ci stanno e si mettono in sciopero? Ancora una volta Agesp usa i soldi pubblici in modo scellerato e senza considerare le conseguenze che ci potrebbero essere con questi metodi. Ma fino a quando si potrà andare avanti in questo modo? Non sarebbe ora che il comune di Busto prenda delle drastiche decisioni contro questi dirigenti? Una cosa è sicura fin da subito: USB andrà fino in fondo".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Ottobre 2010
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