Un anno dopo la chiusura del parcheggio il tempo si è fermato

Un anno fa, di questi tempi, sotto i tergicristalli delle auto che quotidianamente posteggiavano nel parcheggio libero della stazione Nord avevano iniziato a infilarsi alcuni volantini che spiegavano che da lì a pochi giorni il parcheggio sarebbe stato chiuso per "lavori di messa in sicurezza". E puntuali, la notte del 23 aprile, sono comparse anche le transenne di Agesp tutt’attorno all’area cantiere ma di mezzi al lavoro non se ne sono mai visti. Neanche un anno dopo.
Infatti, dopo aver recintato l’area e impedito di fatto alle auto l’accesso, in questi 12 mesi nulla di più è successo all’interno di quel parcheggio che poteva raccogliere anche centinaia di auto. L’alternativa, da subito presentata da Agesp, era quella di affidarsi ai parcheggi a pagamento lì accanto e che, casualmente, sono gestiti dalla stessa Agesp. I pendolari non hanno mai accettato questo ritardo da parte della società di proprietà del comune ma, nonstante proteste e mal di pancia, nulla è cambiato. Per questo motivo i pendolari che non intendono affrontare l’eroica impresa della ricerca di un parcheggio libero in quella zona non hanno altra scelta che superare le sbarre dei parcheggi Ferrucci e Monti pagando l’inevitabile obolo. Da notare che ogni singola macchina che avesse deciso di sottoscrivere un abbonamento per tutto questo periodo di tempo ha fruttato alle casse della ex municipalizzata esattamente 360 euro.
Ma se i lavori all’interno dell’area non sono ancora iniziati, la situazione all’interno della zona stanno peggiorando sensibilmente. Le solette che dividono il suolo dalla linea ferroviaria delle Nord (che in quel punto è interrata, ndr) continuano ad erodersi e la loro armatura in più punti si sta arrugginendo profondamente. Come è evidente dalle immagini, poi, in diversi casi il ferro è anche sollevato, rendendo necessario l’utilizzo di segnalatori ai pendolari che continuano ad attraversare il parcheggio. Inevitabile quindi presupporre che, quando i lavori partiranno effettivamente, l’intervento dovrà essere più esteso e nettamente più oneroso.