Fronte civico, le reazioni delle forze politiche
Aperto a questa prospettiva appare Stefano Quaglia (Margherita), più cauti i DS, con Giuliano Celin. Scettico Juan Pablo Turri di Rifondazione
Il deputato aveva accenato all’idea del fronte civico lo scorso 3 dicembre, intervenendo all’assemblea annuale dell’Associazione Polis (www.polislegnano.it) di fronte ad una platea che riuniva, oltre a molti consiglieri comunali, anche buona parte dell’associazionismo e della società civile legnanese. Da qui l’elaborazione di un progetto per il futuro della città – che era tra gli argomenti forti dell’assemblea – e il comunicato emesso ieri, e ripreso dagli organi di stampa.
Il consigliere comunale della Margherita Stefano Quaglia definisce l’intervento del deputato, vicepresidente del gruppo della Margherita alla Camera, una "utile provocazione che ha scosso la politica locale". Pur non potendo parlare a nome dell’intero partito, Quaglia sembra apprezzare la proposta giunta da Monaco. "È ora di lavorare ad un progetto concreto per la Legnano di domani" afferma il consigliere, aggiungendo che quanto prima sarà presentata una mozione di sfiducia al Sindaco Maurizio Cozzi e alla sua Giunta, minata dallo scandalo che ha condotto all’arresto del vicesindaco Carmelo Tomasello, dell’imprenditore Vinicio Vinco e dell’architetto Ermanno Ranzani, incaricato di redigere il nuovo ed ambizioso Piano regolatore generale cittadini. "Nulla di personale contro Cozzi, nessuno lo accusa di aver messo le mani nella marmellata, ma deve assumersi la responsabilità delle nomine effettuate, e in passato avevamo più volte contestato l’urbanistica creativa del vicesindaco Tomasello".
Una lista civica è al governo della città anche a Castellanza, ma sta attraversando delle serie difficoltà: non è una prospettiva minacciosa per l’eventuale fronte civico legnanese? "Non temiamo problemi quali quelli manifestatisi a Castellanza, dove si era insediata una giunta, quella Ponti, in base ad un progetto politico non molto diverso" risponde Quaglia. "Lì, diciamo, fattori personali hanno avuto molto più peso, nel determinare le divisioni esistenti, che non il metodo politico in base al quale si è costruita la maggioranza". Per Quaglia dunque un fronte civico si può fare, a patto però che i partiti non se ne facciano padroni, bensì sostenitori e collaboratori: "Occorre una forte volontà politica comune". Proprio qui sta la difficoltà: e lo dimostra la posizione di Rifondazione Comunista. Juan Pablo Turri, capogruppo in Consilio comunale, è molto duro nel suo giudizio non tanto sull’iniziativa – "non è la prima del genere, e tentativi simili in passato sono naufragati" – quanto sul metodo. "La proposta sembra rivolta solo ai notabili della città, mentre noi vogliamo far sorgere dal basso, dai cittadini legnanesi truffati da oltre dieci anni da amministrazioni di diverso colore, quella forza che sola può garantire il controllo democratico, condizione essenziale perchè la corruzione non possa prosperare". I DS, con il consigliere Giuliano Celin, esprimono una cauta approvazione per l’iniziativa di Monaco, ma con una serie di distinguo. "L’analisi che Monaco fa è lodevole, e la apprezziamo in pieno. Tuttavia riteniamo che, più che i partiti, a dover fare un passo indietro siano coloro che hanno condotto Legnano alla situazione attuale. La vicenda giudiziaria sulle tangenti per il Prg è stata davvero pesante, se nell’amministrazione vi fosse più senso della cosa pubblica se ne dovrebbero trarre le necessarie conclusioni. Un altro fatto che mi lascia un po’ perplesso è che Monaco già faccia una lista di nomi, di possibili sostenitori; mi sembra prematuro. Indubbiamente forze nuove sarebbero di molto aiuto alla città; ma a fianco dei partiti dell’opposizione" conclude Celin.
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