Lavoro nero nel settore pulizie, Al Cobas: «l’Inps conferma»

Per il sindacato l'ispezione compiuta dall'Inps ha riconosciuto l'esistenza delle situazioni di lavoro irregolare denunciate dalla sigla sindacale

Il sindacato denuncia situazioni di lavoro nero negli appalti per le pulizie del Comune di Busto Arsizio, servizio esternalizzato ad una ditta di Napoli: l’Inps interviene, compie ispezioni e conferma quanto sopra. Lo scrive oggi, venerdì 20 luglio, il sindacato Al Cobas, ricordando che nella propria segnalazione aveva fatto presente l’utilizzo di personale in nero, ma anche "registrato come part-time e utilizzato come full-time, molto spesso con utilizzo di orario straordinario, con la differenza che veniva corrisposta in busta paga come indennità chilometrica, con una media di meno di 4 euro all’ora".

 L’appalto, risalente all’ottobre 2006, riguarda la pulizia del tribunale, dei servizi sociali, dei vigili urbani, della biblioteca, del municipio, di informagiovani, di Villa Tovaglieri, Palazzo Cicogna, del museo del tessile, dell’anagrafe e di Villa Tosi. "Lo scorso 12 luglio gli ispettori dell’Inps di Varese, hanno concluso l’ispezione confermando la nostra segnalazione" riferisce il sindacato, che ha ricevuto debita segnalazione da parte dell’ente previdenziale circa l’avvenuta ispezione e le sue risultanze, con "riscontri positivi".

"Gravissima" la situazione per Al Cobas, che denuncia "una corsa all’appalto al ribasso, senza nessun controllo", che "porta inevitabilmente ad un servizio scadente per i cittadini e alla decurtazione normativa e salariale per i lavoratori". A rendere ancora più grave l’accaduto, si rincara, il fatto che ciò avvenga in un ente pubblico come il comune di Busto Arsizio. Intanto starebbero per essere avviate indagini anche sulle passate gestioni da parte di altre società: sembra infatti che certe pratiche fossero ormai prassi consolidata da tempo. E un intervento della magistratura nella vicenda è, per i sindacalisti, sicuro.

"Ora che gli accertamenti dell’INPS sono completati, ci aspettiamo che il sindaco intervenga perchè la situazione sia affrontata" conclude il comunciato di Al Cobas, per cui la vicenda è stata seguita da Antonio Ferrari e Renzo Canavesi. "Chiediamo quali misure intende adottare per accertare le eventuali responsabilità di funzionari comunali che non hanno vigilato sulla corretta applicazione dei capitolati d’appalto. Chiediamo se non ci siano le condizioni per recedere l’appalto, per inadempienze della ditta. Chiediamo che l’eventuale società che subentri debba assumere regolarmente e per le ore effettivamente lavorate tutto il personale operante nelle pulizie del comune di Busto Arsizio, come del resto prevedono le normative in materia".

L’assessore comunale al Bilancio Alberto Cattaneo, cui spetta la competenza in materia, sgrava di ogni responsabilità la macchina amministrativa. «Per quanto ci riguarda l’azienda ci aveva inviato documenti ineccepibili, a noi risultavano contributi pagati e tutto in regola. Del resto il contratto era ad obiettivo, non prevedeva specificamente il numero del personale o gli orari. Se si confermassero le irregolarità segnalate, non scatterebbe comunque la rescissione automatica del contratto» rimarca Cattaneo. «Resta però l’amaro in bocca; proporrò che in futuro si compiano delle verifiche a campione sul personale dei servizi estrenalizzati, per prevenire questo tipo di problematiche».

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Pubblicato il 20 Luglio 2007
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