Giapponese o latino? Al liceo Crespi l’eccellenza non ha confini
Una studentessa del classico ha vinto il certamen nazionale dedicato a Livio. Secondo posto èper una sua compagna impegnata nell'agone lombardo. E per la scuola anche una tripletta giapponese
Cosa spinge alcuni adolescenti, impegnati nella scuola e magari nella musica o nello sport ad affrontare competizioni regionali o nazionali su materie scolastiche o quasi? La passione, si potrebbe pensare, ma anche la curiosità e quella voglia di mettersi in gioco sul terreno a loro più vicino.
E sicuramente così è successo a Edoardo, Silvia, Alessandro e Camilla che hanno sbaragliato tutti gli avversari nel concorso organizzato dal Consolato giapponese d’intesa con la Fondazione culturale giapponese. I ragazzi, tutti studenti del liceo Crespi di Busto, si sono aggiudicati l’intero podio del concorso scritto mentre Camilla ha vinto la gara di lettura. Un risultato strabiliante, anche se non del tutto inaspettato in una scuola che è capofila dell’insegnamento della lingua giapponese ( ma anche arabo e russo) e che già lo scorso anno era riuscita a piazzare una coppia di studenti ai vertici della classifica.
Quella di studiare il giapponese è diventata quasi una moda tra i ragazzi anche grazie ai cartoni animati seguiti da bambini. La generazione "manga" è affascinata dai tratti ma anche dalle storie, espressione di una cultura differente. Silvia conferma che la sua curiosità sia nata proprio davanti alla TV anche se, crescendo, l’interesse per questo popolo è cresciuto a mano a mano che approfondiva la sua cultura. I tre ragazzi si sono cimentati in una composizione in giapponese, esprimendosi con gli ideogrammi per raccontare della propria scuola, o della vita, della famiglia o della città.
Al liceo, che avrebbe voluto introdurre il giapponese nell’offerta formativa del linguistico senza ottenere, però, almeno quelle 27 preferenze obbligatorie per formare una classe, i corsi di giapponese sono ormai una realtà che attirano l’interesse di tanti giovani: sono almeno 60 gli iscritti ai diversi livelli (iniziale, intermedio e avanzato).
E se il giappone rappresenta un’opportunità per questi studenti su cui investire per costruirsi un lavoro una volta usciti dal liceo, per Veronica e Diletta la passione è legata al mondo antico, soprattutto il latino, lingua ancora viva e appasionante. Dopo la vittoria alle Olimpiadi lombarde di italiano, Diletta Vignola ha conquistato il podio più alto nel certamen nazionale dedicato a Tito Livio e organizzato dal liceo padovano che porta il suo nome. Per due giorni, Diletta è stata nella città veneta, dove, oltre a visitare la città, si è confrontata con 66 studenti provenienti da 33 scuole di 13 regioni diverse su una versione di Tito Livio, tradotta e commentata. Il suo lavoro, dunque, è risultato il migliore. Ottimo piazzamento, medaglia d’argento, per Veronica Pellegatta che ha concorso al certamen regionale sempre su Tito Livio di cui ha fatto un’analisi e un’interpretazione comparata. Un lavoro affrontato dopo aver studiato il pensiero di Livio.
I magnifici 6 sono stati presentati con orgoglio dalla preside del liceo Crespi Cristina Boracchi fiera dei risultati ottenuti sul campo dai ragazzi: « E pensare che le due latiniste non hanno nemmeno 10 in pagella….». C’è ancora margine di miglioramento!
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