Hupac, fuoriuscita di liquido da una cisterna

L'allarme questa mattina alle 5. Sul posto i vigili del fuoco con carri Nbcr. La popolazione invitata a non uscire di casa, ma il liquido non è tossico per l'uomo

Una fuoriuscita di liquido non tossico, il dipropilene glicolclilato, da una cisterna a ridosso dell’area dell’Hupac di Busto Arsizio ha provocato questa mattina un allarme in una zona piuttosto vasta. Il liquido che ha un odore molto intenso è uscito dalla cisterna attraverso uno squarcio verso le 5 di questa mattina e l’odore intenso ed acre che si è diffuso nell’aria ha allarmato i cittadini di Busto, ma anche di Gallarate e Castellanza. Tantissime le segnalazioni al 112 e richieste di intervento al 118 anche se all’ospedale cittadino la situazione è rimasta abbastanza tranquilla: sono stati complessivamente venti i pazienti che si sono presentati accusando rossore agli occhi e blandi problemi respiratori. Nella caserma dei vigili del fuoco di Busto Arsizio è stato creato un punto informazioni dove i cittadini possono recarsi e ricevere aggiornamenti sulla situazione.

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Fuoriuscita all’Hupac 4 di 7
 

Sul posto uomini e mezzi dei vigili del fuoco di Busto Arsizio e Varese con carri Nbcr, Nucleo Biologico Chimico Radiologico. All’inizio si era diffuso, in via precauzionale, l’invito a rimanere in casa con le finestre chiuse. Una volta chiarita la natura della sostanza fuoriuscita l’allarme è rientrato. Alle 8.30 anche i tecnici dell’ARPA erano sul luogo per effettuare i campionamenti dell’aria. La situzione, dicono i sanitari, è sotto controllo.
 
Molti studenti dell’Ite Tosi, la scuola che si trova più vicino allo scalo intermodale, sono usciti e stanno tornando a casa, mentre altri sono chiusi all’interno dell’istituto come da indicazioni ricevute. Evacuate la scuola del quartiere Beata Giuliana e l’Enaip, mentre nel quartiere Sant’Anna gli alunni sono tutti in classe e stanno facendo lezione. La paura diffusasi in città ha portato molti genitori a recarsi nelle scuole per portare a casa i propri figli.

Il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Vincenzo Lotito è arrivato all’Hupac e dopo una supervisione della zona ha rilasciato una dichiarazione ai giornalisti: «La cisterna doveva partire per Civitanova Marche e, per una ragione che dovremo individuare, ha avuto un cedimento». Dalla cisterna, che contiene una resina non pericolosa ma solo lievemente irritante, continua a fuoriuscire gas e i vigili del fuoco stanno provvedendo ad abbatterla a terra con getti d’acqua. Tuttavia la sostanza non sarebbe mai fuoriuscita dal suo contenitore. Questi i primi provvedimenti.

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Un briefing tra Comune, forze dell’ordine ed enti coinvolti è stato convocato in comune intorno alle 10.30 a margine del quale il sindaco Farioli ha spiegato: «Stiamo monitorando la situazione da questa mattina presto. Va detto fin da subito che non ci sono pericoli per la salute delle persone e quelle che sono state ricoverate sono già state dimesse. Non c’è stata nube tossica e il pericolo è limitato. L’allarme partito sui social network mi è parso ingiustificato».

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I responsabili della comunicazione di Hupac
specificano che il carro dal quale è fuoriuscito il liquido si trovava all’esterno dell’area doganale in attesa. Si tratta di un mezzo della Bertschi Global Logistic. Le cause dell’incidente sono ancora da chiarire.

Intanto continuano ad arrivare in redazione le testimonianze dei cittadini di Busto Arsizio. Luigi, che abita in via Quintino Sella nel quartiere Besta Giuliana, racconta: «Alle 5.30 io mia moglie e mio figlio di 10 anni siamo stati svegliati da un odore pungente. Ci siamo affacciati e abbiamo visto una coltre fitta di fumo che avvolgeva la casa. Una nebbia che impediva di vedere a pochi metri da noi. Così ce ne siamo andati di corsa, in auto. Ora ci troviamo in ospedale con sintomi da intossicazione: bruciore alla gola e agli occhi. Io e mio figlio siamo stati dimessi, mia moglie ancora no».

Un altro lettore, Giovanni, ci scrive: «Io e mia moglie abitiamo in via Brennero, vicino alla Parrocchia Beata Giuliana. Alle ore 5.10 abbiamo sentito un forte odore acre. Sembrava plastica bruciata ed entrava dalla presa d’aria utile per le fughe di gas. Fuori c’era un fitta coltre di fumo e l’odore all’esterno era insopportabile. Non si poteva respirare. Alle 5.25 circa abbiamo chiamato il 112 e l’operatore, molto gentile, ci ha riferito che erano già arrivate centinaia di chiamate. Ho riferito che mia moglie è incinta e mi hanno passato l’emergenza sanitaria che prontamente ci ha suggerito di lasciare la zona, non sapendo ancora quale fosse il problema. Alle 5.35 siamo usciti andando verso Legnano per rimanerci fino alle 10.30 circa».

Cos’è Hupac
È l’interporto che connette il sistema stradale e quello ferroviario del trasporto merci, occupa 240mila metri quadri fra Busto Arsizio e Gallarate; ha una capacità di sette milioni di tonnellate l’anno e dà lavoro a poco più di duecento dipendenti, ossia metà circa del totale dei dipendenti Hupac. Ha una potenzialità di gestione di 33 coppie di treni al giorno. È stato inaugurato nel 2005.

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Pubblicato il 13 Marzo 2014
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