Il sogno di Andrea: “Un museo per la Pro Patria”
Da anni raccoglie cimeli legati ai colori biancoblù, ne ha già un centinaio, ma nè la società, nè l'amministrazione comunale lo hanno ascoltato: "Basterebbe un piccolo spazio per omaggiare i Tigrotti"
Andrea Fazzari insegue un sogno che coltiva da molto tempo, giorno per giorno, andando a cercare i pezzi di una storia gloriosa, quella della Pro Patria che è da sempre la sua squadra del cuore. Il suo sogno è quello di realizzare un museo dei tigrotti, un luogo dei tifosi e degli appassionati di calcio nel quale raccogliere tutto ciò che riguarda i biancoblù e la loro lunga storia che tre anni fa ha compiuto i 90 anni: «E’ un obiettivo che mi pongo ormai da diverso tempo ma che, al momento, ha trovato sponde solo tra i tifosi veri come i miei soci del Pro Patria club o delle altre realtà associative come Il Bustocco e il Tigrotto».
Per ora nessuno della società ha risposto alla sua proposta e nemmeno dall’amministrazione sono arrivati segnali incoraggianti: «Solo Alberto Armiraglio – che è presidente onorario della Pro Patria – ha mostrato vero interesse e spero, a questo punto, che si verifichi l’ipotesi che lo vede assessore allo Sport perchè potremmo avere almeno un referente che ci potrà aiutare».
Andrea ha già raccolto un centinaio di cimeli come – ad esempio – la maglia che indossa nella foto,quella della Pro Patria di Andrea Cecotti (il giocatore biancoblù mai dimenticato dai tifosi, deceduto poco dopo essere uscito dal campo contro il Treviso nel 1988, ndr). Fazzari sta ricostruendo attraverso le maglie, le foto, gli articoli dei giornali sportivi l’intera storia della squadra bustocca che ha anche militato per diversi anni in serie A e B. Andrea non intende mollare e continua nella sua ricerca per aggiungere tasselli al grande puzzle della Pro Patria, in attesa che qualcuno capisca l’importanza del suo progetto e lo aiuti a portarlo a termine: «Sono convinto che questa società meriti un luogo che ne racconti la storia in maniera degna e continuerò a cercare nuovi oggetti da aggiungere alla collezione perchè diventi, un giorno, patrimonio dei bustocchi». Il giovane tifoso non chiede sedi lussuose ma un semplice spazio, anche all’interno dello stadio Speroni, che possa essere funzionale ad un piccolo museo. Chissà che il 2014 non porti buoni consigli dalle parti di via Cà Bianca.
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