Omicidio del motel, l’assassino aveva ripreso tutto
Emerge un nuovo macabro particolare nella vicenda dell'omicidio della 18enne rumena, trovata morta nelle campagne di Lodi. Pizzocolo aveva piazzato microcamere nelle stanze dei due motel, riprendendo la scena dell'omicidio
Emergono nuovi e raccapriccianti particolari nella triste vicenda dell’omicidio del motel avvenuto tra venerdì e sabato scorso per mano del 41enne di Arese, Andrea Pizzocolo. L’uomo ha filmato il delitto della giovane Lavinia Simona Ailoaiei attraverso microcamere piazzate sia nel motel di Olgiate Olona, dove l’avrebbe materialmente uccisa, sia in quello di Lodi dove avrebbe violentato ripetutamente il cadavere dal mattino al pomeriggio. E’ un vero e proprio film dell’orrore quello che gli inquirenti hanno visionato attraverso quei video che l’uomo custodiva in casa tra le centinaia di filmati che nel tempo aveva raccolto e che riguarderebbero decine e decine di donne che hanno avuto rapporti sessuali con lui. Gli "amanti" del genere, nel circuito illegale dell’hard, li chiamano "snuff movie" ed è l’ultima frontiera della perversione che prevede la morte in diretta della donna durante il rapporto sessuale. Secondo gli inquirenti, dunque, potrebbe essere questo l’obiettivo del ragioniere 41enne, realizzare uno snuff movie per poi rivenderlo nell’ambito di questo sottobosco macabro dove c’è chi è disposto a pagare cifre folli pur di vederne uno.
Il materiale trovato è stato posto sotto sequestro assieme ad altri filmati trovati nella sua abitazione: tante ragazze, forse un centinaio e molto giovani, venivano riprese durante i loro giochi erotici con lui, probabilmente a loro insaputa. Immagini che ora gli investigatori stanno analizzando in modo approfondito per rintracciare e sentire le giovani e capire anche se qualcuna di loro sia eventualmente scomparsa. Il sospetto, ancora da verificare, e’ che Pizzocolo abbia girato tutte quelle immagini con lo scopo di montare filmati per il mercato del sesso. Ora si attendono i risultati dell’autopsia sulla povera donna, effettuata ieri mattina (mercoledì), che stabilirà l’ora della morte e dunque anche la Procura di competenza. Intanto alla questura di Varese si è presentato l’uomo con cui Lavinia viveva dove ha fornito la sua versione nella quale nega di essere il suo sfruttatore e, addirittura, di essere all’oscuro dell’attività che la ragazza svolgeva.
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