Riordino dei tribunali, Gallarate e Legnano non chiuderanno subito

Le due sedi distaccate rimarranno aperte ancora cinque anni. A Legnano si trasferirà il Tribunale del Lavoro, a Gallarate verrà smaltito solo l'arretrato mentre chiuderanno subito le sedi di Saronno e Rho. A Busto tutto il penale

Il tribunale di Legnano non chiuderà, almeno per i prossimi cinque anni e nemmeno

 quello di Gallarate. Un passo dopo l’altro procede l’iter burocratico che porterà, a partire dal 13 settembre prossimo, all’accorpamento delle sedi giudiziarie di Legnano, Saronno, Rho e Gallarate con quella di Busto Arsizio.  Qualche giorno fa il presidente facente funzione del Tribunale di Busto Arsizio Adet Tony Novik ha trasmesso al sindaco Alberto Centinaio il decreto del Ministero della Giustizia che fissa i prossimi adempimenti in calendario. Il documento è stato inviato anche ai primi cittadini di Busto, Gallarate, Saronno e Rho.  Il testo fissa in cinque anni il periodo di utilizzo da parte del Tribunale bustocco dei locali che attualmente ospitano la soppresse sezioni distaccate di Legnano e Gallarate “per la trattazione – così recita il decreto – dei procedimenti civili pendenti nelle materie in cui non è richiesto l’intervento in giudizio del pubblico ministero”.

A Legnano verrà trasferito il tribunale del lavoro e, non è ancora certo, tutti i procedimenti ancora pendenti al tribunale di Saronno. Al momento tutto il civile dovrebbe convergere su Busto Arsizio ma la situazione, sotto questo aspetto, è ancora in divenire e non sono esclusi colpi di scena entro il 13 settembre. A Gallarate rimarranno i circa 1200 procedimenti pendenti che verranno smaltiti in quella sede mentre tutti i nuovi procedimenti verranno dirottati su Busto Arsizio che si farà carico anche di tutti i nuovi procedimenti di Rho, Legnano e Saronno. Questi verranno svolti, in via esclusiva, presso la sede circondariale.

Il presidente del Tribunale di Busto Arsizio, assegnatario dei locali, è ora autorizzato ad adottare tutti i provvedimenti organizzativi e di coordinamento necessari per potere avviare l’attività giurisdizionale che verrà espletata negli uffici legnanesi, il tutto nel rispetto dei principi di economicità ed efficienza. L’Amministrazione comunale di Legnano è stata invece autorizzata a rendicontare le spese sostenute per il funzionamento dei locali al fine di poter usufruire di un contributo statale.  Il Comune di Busto Arsizio dovrà invece provvedere, entro cinque anni, a reperire nel proprio territorio spazi adeguati e idonei a rendere possibile il trasferimento del personale e dei servizi temporaneamente assegnati alle sedi di Legnano e Gallarate. Il presidente della sezione penale Novik, ancora in carica per la gestione di questo delicato passaggio, è preoccupato: «Qualcuno ha scritto nei giorni scorsi che eravamo un’isola felice – commenta – ecco, lo eravamo e ora non sarà facile perchè l’ingorgo è inevitabile. Soprattutto se i tempi per il rinforzamento dell’organico restano quelli previsti con l’arrivo dei nuovi magistrati a marzo-aprile del prossimo anno». Del rischio caos in Procura ne avevamo, invece, già parlato.

«La firma del decreto da parte del ministro Annamaria Cancellieri sancisce un risultato che soddisfa soltanto parzialmente la nostra città – commenta il sindaco Alberto Centinaio – in quanto è stata recepita la richiesta di non dismettere completamente la sede legnanese accorpandola alla vicina Busto Arsizio piuttosto che al già ingolfato Tribunale di Milano. Il mio auspicio è che in via Gilardelli vengano ora dislocati servizi giudiziari di un certo livello qualitativo. Resta la speranza che nei prossimi cinque anni il Ministero della Giustizia ritorni sui suoi passi eliminando una riorganizzazione della distribuzione sul territorio nazionale degli uffici giudiziari che penalizza pesantemente Legnano e l’intero Alto Milanese. L’Amministrazione comunale e il Comitato per il decentramento della giustizia non mancheranno di lavorare per raggiungere tale obiettivo».

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Pubblicato il 28 Agosto 2013
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