Agguato al bar, si cerca un uomo con accento sardo

Si stringe il cerchio: i carabinieri hanno ascoltato 11 testimoni. Il complice arrestato è invece un siciliano che risiede a Cadrezzate, mentre il ferito è fuori pericolo. Le ultime news dalle indagini

Un commando ben organizzato, e meno improvvisato di quanto si potesse presumere in un primo momento. Dietro al ferimento di Mirko Vendramini (l’uomo è da tutti conosciuto con questo nome di battesimo, ma il vero nome tuttavia è Marco), avvenuta sabato alle 2 di mattina, c’è qualcosa di più di un momento di follia. Ne sono convinti gli investigatori che, in queste ore, stanno stringendo il cerchio, in particolare, intorno a un uomo di origine sarda, che gli 11 testimoni fin qui ascoltati dai carabinieri, hanno sentito parlare con il Vendramini, con un forte accento dell’isola, prima di rivolgergli contro 5 colpi con una pistola di grosso calibro (354 magnum, o 38 special). Gli inquirenti, finora, sono arrivati all’autista della Fiat Punto scura con cui i tre attentatori, quella notte, sono scappati, dopo il ferimento al bar Zodiaco di Leggiuno.

IL COMPLICE ARRESTATO
Si tratta di un 21enne di nome Salvatore Caruso, residente a Cadrezzate.
Il giovane, quando è stato raggiunto dai carabinieri sembra abbia detto di non aver mai saputo che l’amico volesse sparare, ma la sua dichiarazione ufficiale sarà formalizzata martedì mattina, nell’interrogatorio dal giudice delle indagini preliminari. E’ stato individuato grazie alla telecamere comunali. Nel frattempo ha nominato un legale che tuttavia non lavora più in Italia, mentre quello nominato dalla famiglia è in questo momento in stand by. Quanto all’identità del sardo, gli inquirenti preferiscono non divulgarla, anche se le persone che erano presenti al bar hanno affermato per buona parte di conoscerlo. 

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La sparatoria di Leggiuno 4 di 11

LA TENTATA ESECUZIONE
L’agguato come è stato finora ricostruito dal pm Luca Petrucci, che sta indagando sulla vicenda, è certamente agghiacciante. I tre giovani sono stati visti in zona per tutta la sera. Pochi minuti prima erano in un altro bar. Alle 2 e 15 sono entrati insieme nel locale Zodiaco e tranquillamente, a volto scoperto, si sono avvicinati a Vendramini che, vedendoli, è andato loro incontro. Alcuni hanno sentito che l’uomo con la pistola parlava con accento sardo. L’attentatore è stato spietato: gli ha sparato prima a una gamba, poi all’altra, infine ha mirato alla pancia. In tutto, Vendramini è stato centrato da 5 colpi, e non 4 come si credeva all’inizio, poiché l’ultimo proiettile gli era rimasto nel corpo.
Il barista ferito aveva gestito per diversi anni un bar a Laveno, conosciuto come la bocciofila. Gli inquirenti stanno verificando diverse piste per risalire a quale legame (e contrasto) vi fosse tra la vittima e i suoi aggressori. Si è parlato nei giorni scorsi di un litigio per il danneggiamento di alcune slot machines. Ma non è chiaro che cosa c’entri il Vendramini. In realtà, i testimoni hanno riferito di aver ascoltato una discussione che coinvolgeva alcuni del commando in merito a un presunto danneggiamento in un altro bar.

CONDIZIONI MEDICHE 
Sul fronte medico, buone notizie per le condizioni del barista: la vittima dell’aggressione non è più nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Circolo, ma è stato trasferito in giornata. Ha rischiato l’amputazione della gamba, ma gli interventi a cui è stato sottoposto dopo le ferite da arma da fuoco di sabato notte sono andati a buon fine e i medici hanno sciolto la prognosi. Rimane ricoverato al reparto di chirurgia, sempre a Varese; è intubato ma cosciente e non più in pericolo di vita. Il pm non ha potuto ancora ascoltarlo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Maggio 2013
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