Alla chiamata dei sindaci in difesa di Malpensa spiccano gli assenti
Tante erano le poltrone vuote destinate ai sindaci dei territori che gravitano sull’aeroporto per dare una risposta unitaria agli ultimi provvedimenti che penalizzano lo scalo varesino
La notizia più importante dell’incontro promosso dai sindaci di Gallarate, Varese, Busto Arsizio,
Legnano, Magenta e Novara per difendere Malpensa la fanno gli assenti. Tante, troppe erano le poltrone vuote nella sala consigliare di Gallarate che erano state destinate ai sindaci dei territori che gravitano sull’aeroporto di Malpensa. Duecento erano stati gli inviti spediti ai primi cittadini dei comuni piemontesi, varesini e dell’alto milanese e solo in diciassette erano presenti alla serata. C’erano Varese, Busto Arsizio, Gallarate, Legnano, Magenta, Novara, Somma Lombardo, Jerago con Orago, Sumirago, Cairate, Cavaria con Premezzo, Besnate, Gavirate, Uboldo, Buguggiate, Daverio e Azzate. Altri sindaci hanno aderito per iscritto ma non erano presenti e alcuni, e questa è la notizia più clamorosa, hanno annunciato la propria volontaria assenza: ed è il caso dei sindaci del CUV, i veri vicini dell’aeroporto, che hanno scelto di non aderire. Di loro, ma la posizione non stupisce, c’era solo il sindaco di Somma Lombardo Guido Colombo reduce da un clamoroso atto dimostrativo fuori dal consiglio regionale lombardo.
E le assenze non sono passate sotto silenzio nemmeno tra gli interventi dei promotori dell’iniziativa dove il rammarico per la scelta del territorio di non voler dare una risposta comune su un tema di importanza così cruciale sotto l’aspetto economico, occupazionale e in termini di sviluppo era forte: «lo scopo che ci prefiggevamo era quello di far pervenire agli enti che hanno il potere di decidere su Malpensa la preoccupazione per la decisione di sacrificare l’aeroporto, arrivata con gli ultimi decreti ministeriali, declassandolo rispetto al piccolo scalo milanese di Linate – ha spiegato il padrone di casa Guenzani, sindaco di Gallarate -. Il nostro impegno comunque prosegue e intendiamo condividere le nostre riflessioni e decisioni».
E le assenze non sono passate sotto silenzio nemmeno tra gli interventi dei promotori dell’iniziativa dove il rammarico per la scelta del territorio di non voler dare una risposta comune su un tema di importanza così cruciale sotto l’aspetto economico, occupazionale e in termini di sviluppo era forte: «lo scopo che ci prefiggevamo era quello di far pervenire agli enti che hanno il potere di decidere su Malpensa la preoccupazione per la decisione di sacrificare l’aeroporto, arrivata con gli ultimi decreti ministeriali, declassandolo rispetto al piccolo scalo milanese di Linate – ha spiegato il padrone di casa Guenzani, sindaco di Gallarate -. Il nostro impegno comunque prosegue e intendiamo condividere le nostre riflessioni e decisioni».
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