Maxi multe ai “poveri cristi”? An dice no: “Cambiare l’ordinanza”

"Multare i ragazzini di 16 anni per risolvere i problemi della sicurezza? No, così non va". Stefano Clerici (foto), consigliere di Alleanza Nazionale e presidente della commissione ambiente, si schiera contro le multe ai venditori di accendini. Lo fa prendendo spunto da quanto accaduto due giorni fa. Un poliziotto ha denunciato un ragazzino marocchino che vendeva accendini e fazzoletti davanti alla stazione, in viale Milano. Aveva in tutto 50 euro di merce. La polizia gli ha notificato 3mila euro di multa. L’episodio si era già ripetuto qualche giorno prima. E per pagare, ha cinque anni di tempo, poi scatterà il pignoramento. Ma di che cosa, visto che vende accendini in strada? Clerici è netto: "L’ordinanza del sindaco è stata fatta con le migliori intenzioni, ma multare venditori di accendini e accattoni non è la priorità e non migliora la sicurezza in città. Bisogna correggere il tiro, diciamo no alle retate ai semafori, è inutile dare maxi multe che tanto non verranno mai pagate. Il problema – ha continuato Clerici – invece lo spaccio di droga alla stazione e la sicurezza delle persone che passano di lì, affrontiamo le criticità vere, e applichiamo l’ordinanza con il buon senso".

Clerici, giovane consigliere comunale al primo mandato, è stato protagonista qualche mese fa di un presisio alla stazione sulla sicurezza e insieme al suo partito batte spesso su questo tasto: "Bisogna colpire i delinquenti, ma quelli veri il venditore di fazzoletti non è un terrorista".

L’intervento del consigliere di An è rimasto senza risposta e nessuno commento è arrivato nè dalla giunta nè dalle opposizioni.: "Beh -spiega l’autore dell’intervento a Varesenews – l’ordinanza ha molti pregi, ma dobbiamo anche dire la verità, il ragazzino che vende fazzoletti alla stazione lo conoscono tutti, forse anche io una volta gli ho comprato un accendino, la sappiamo che non è pericolo, ma perchè dobbiamo romrpere le scatole ai poveri cristi?".

"Non è una bestemmia parlare di revisione del testo dell’ordinanza”, aggiunge Clerici, oggi, in un comunicato.