«I Distretto 51? Sono musica, divertimento e passione»

Johnny Daverio, cantante della storica band, racconta anedoti e avventure di una formazione musicale arrivata al suo venticinquesimo anno di età

I Distretto51 nascono nel 1983 e forse, a quel tempo, non immaginavano che un gruppo di amici con la passione per la musica e con la voglia di rock, dopo tanto tempo si sarebbero trovati tutti insieme a condividere il palcoscenico. Certo il tempo passa. Gli elementi del gruppo hanno preso strade professionali diverse, qualcuno è perfino diventato Ministro, qualcuno ha “messo su” famiglia e qualcuno ha deciso di abbandonare la band. Ci sono stati periodi di pausa o cambiamenti ma, alla fine il “Distretto51” ha continuato dritto per la sua strada e oggi, è uno dei gruppi più amati dal pubblico varesino e festeggia un traguardo importante: i suoi 25 anni. Non potrebbe essere il contrario d’altronde: i loro concerti sono un mix di note, energia, divertimento e passione e non si può fare a meno di divertirsi. Abbiamo chiesto a Johnny Daverio, cantante del gruppo da sempre, di raccontarci come e dove nasce questa grande famiglia unita dalla musica. L’appuntamento è domenica 21, all’ex-cinema Politeama, alle 21. Il concerto è parte di Musica Solidale, manifestazione promossa dalla Fondazione Molina che per l’occasione donerà il ricavato a Varese per l’oncologia – L’oncologia per Varese.

Venticinque anni di musica insieme, qual è il segreto?
«Non ci sono segreti. C’è la passione, la voglia di far musica e il divertimento di continuare a farla. Essere sempre gli stessi elementi con l’aggiunta dei giovani che crescono nel panorama musicale varesino e che quindi, pur continuando con un’unica tradizione, riescono a dare qualcosa di nuovo».

Come e quando nascono i “Distretto 51”?
«Trattandosi di 25 anni e facendo i conti a ritroso nascono nell’’83. Il nucleo originario è sempre stato lo stesso e si era già amici prima che nascessero i “Distretto 51”. Il gruppo musicale ha poi mantenuto, tra le persone , un rapporto costante centrato sulla musica».

Un ricordo degli inizi e il primo concerto…

«Il nucleo storico ha iniziato già prima dei “Distretto 51”, ci chiamavamo i “Segni dei tempi”. Poi, in tre o quattro della vecchia formazione ci siamo trovati casualmente ad un concerto al palazzetto, non ricordo di chi fosse ma da lì abbiamo deciso di riprendere a suonare. Abbiamo aggregato altre persone e nel giro di un anno siamo riusciti a partire. Il primo concerto l’abbiamo fatto alla palestra di Malnate. Avevamo un’amplificazione bassissima, due casse acustiche messe a disposizione da un certo “Aceto”».

Se venticinque anni fa vi avessero detto che oggi sareste stata una delle band più amate dai varesini ci avreste creduto?

«Pensiamo di andare di andare avanti altri venticinque anni e questa è solo una tappa intermedia. Per noi la musica non è una professione e non abbiamo obbiettivi se non quelli di apprezzare una certa musica, sentire tanta musica insieme e cercare di farla nel miglior modo possibile e con il nostro stile. Ci sorprende questa continuità, non solo nostra ma anche quella delle persone che vengono a sentirci suonare. Molte volte, anche persone giovani, mi chiedono “quando fate il prossimo concerto?” e questo significa che in qualche modo riusciamo ad attirare l’attenzione perché noi sul palco ci divertiamo».


Per voi la musica è appunto una passione e non una professione. Come gestite questa cosa?

«Con molta fatica ma ci siamo posti l’obbiettivo di trovarci una volta alla settimana. Ci sono periodi dell’anno in cui si rallenta un po’ ma in media riusciamo a trovarci e quando siamo vicini ai concerti ci si “coagula” nuovamente. Per noi è un impegno, c’è chi va a giocare a tennis, in palestra e noi abbiamo deciso di suonare.»

Cosa ci dobbiamo aspettare da questa serata?

«Tante cose, tanta gente. Essendo il venticinquesimo abbiamo cercato di richiamare le persone che nel tempo hanno suonato con noi. Faremo una ricognizione dei brani partendo dalla prima fase che era più rock fino ad arrivare all’ultima gospel, dove suoneranno con noi i coristi dei Greenslevees Choir».

Durante la serata registrerete anche il vostro secondo cd. Il primo ha visto la collaborazione del Maestro Vince Tempera, ci sarà anche in questo?
«Assolutamente sì, sarà lui come sempre a collaborare nella realizzazione del cd. Ormai si è creato un connubio tra noi, è un amico e una persona molto alla mano che mette a disposizione le sue enormi capacità. Non abbiamo ancora deciso quali saranno i pezzi che inseriremo nel cd ma faremo una selezione tra i 33 – 34 brani che andremo ad eseguire».

Quali saranno gli ospiti della serata?

«Spero ci siano mille persone come ospiti. Si vociferano in giro tanti nomi ma per il momento ci sono molte ipotesi ma nessuna conferma, chi ci sarà si divertirà».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Dicembre 2008
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