Il presidente del cda di Coinger: «Come leghista mi ribolle il sangue»

Silvano Marchini, esponente del Carroccio e vicesindaco di Mornago, è il presidente del consiglio di amministrazione di Coinger. L'amministratore non ha digerito la vittoria dell'appalto della società siciliana

Ci vorrebbe il federalismo anche per l’immondizia. Silvano Marchini (foto, il primo da destra), presidente del consiglio di amministrazione del consorzio Coinger nonché vicesindaco di Mornago, è un leghista doc. Lui che ha fatto dello slogan «padroni a casa nostra» il primo comandamento politico da osservare, ha dovuto prendere atto e accettare che la gara d’appalto del consorzio che amministra è stata vinta da due aziende siciliane. «Sì, è vero mi ribolle il sangue» dice Marchini «ma cosa vuole,  io ho dato applicazione alla legge. Questi qui avevano le carte in regola come previsto dalla legge e hanno fatto un ribasso non da poco. Adesso ai dirigenti dell’Iseda abbiamo chiesto di farci avere ora per ora l’andamento della situazione».
La preoccupazione sui visi dei vertici di Coinger è evidente, perché di mezzo c’è l’ira del popolo, più di 70 mila cittadini a cui viene fornito il servizio di raccolta rifiuti. «Quello che a noi interessa –  dice Fabrizio Taricco, sindaco di Carnago del Pd e presidente dell’assemblea dei comuni che aderiscono al consorzio – è garantire il servizio e da domani noi dobbiamo rispondere alle famiglie che si troveranno i sacchi della spazzatura in casa».
Loro sperano che Econord spa, la società varesina che ha perso l’appalto, accetti la proroga del servizio, anche se i margini di manovra sono pochi. Per la società dei Milanese aver perso quella bandierina piantata nella Coinger ha un significato politico ancor prima che economico, visto che «operava in perdita». Sulle imprese siciliane che hanno vinto l’appalto circolano varie voci su cui il direttore di Coinger, Paride Magnoni, cerca di fare chiarezza. «Abbiamo verificato i rapporti di Inps e del’albo a cui sono iscritte le società che svolgono il servizio di trattamento rifiuti, tutto è in regola. Queste ditte avevano già fatto il servizio per consorzi di 59 mila abitanti, ad esempio a Caltanissetta e ad Agrigento, e hanno un fatturato congruo rispetto l’appalto. Il ribasso dell’offerta per noi è compatibile».
Sulla mancata assunzione da parte della Iseda srl dei 27 dipendenti della Econord, lavoratori già formati e che dal primo aprile potevano lavorare per la società vincitrice, nessuno dei tre dirigenti del Coinger riesce a dare una risposta.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 31 Marzo 2009
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