Ucciso a picconate, il mistero della telefonata anonima

Saranno ascoltati lunedì mattina alle 8 e 45 in procura, i due ragazzi accusati di aver assassinato il giovane Dean Catic (foto), hanno già confessato ma rimane da chiarire se abbiano fatto tutto da soli e chi sapeva del delitto, tanto da avvsiare la polizia con una chiamata anonima. Per questo, le domande che rivolgerà ai due indiziati,  Andrea Bacchetta e Jacopo Merani, il gip Giuseppe Battarino potrebbe rappresentare una tappa fondamentale per chiarire i moventi e le responsabilità dell’atroce delitto. Bacchetta e Merani si trovano nel carcere varesino dei Miogni. Sono oggetto di un fermo indiziario di polizia, dopo la confessione che hanno reso di fronte al pm Agostino Abate. Il giudice delle indagini preliminari Giuseppe Battarino dovrà decidere della convalida del fermo, e delle misure restrittive nei confronti dei due ragazzi. Tra gli altri punti che parzialmente vanno chiariti, ci sono certamente la dinamica dell’omicidio, le coltellate in auto alle Bustecche e il ruolo del Bacchetta che, materialmente, non avrebbe sferrato le coltellate, ma che avrebbe in tutto e per tutto favorito il delitto e il successivo occultamento del cadavere. Misteriosa, per gli inquirenti, rimane anche la telefonata partita mercoledì scorso da una cabina telefonica pubblica di via Caracciolo, nei pressi di villa Baragiola, a Masnago.  Una voce maschile che ha praticamente dato il via a tutta l’indagine, ma che non è stata identificata. Risalire al telefonista, potrebbe aprire nuovi spiragli per capire meglio il movente del delitto ed eventuali testimoni terzi.