“Prima di uccidere Dean cucinarono una pastasciutta”

Il racconto di un testimone che ha passato tutto il giorno con Jacopo e Andrea e che ha spiegato tutto alla polizia. La cena nella villetta, i due aggressori che vanno a prendere la mamma di jacopo dal lavoro. L'orrore nascosto nella normalità




C’è un testimone che ha raccontato le ultime ore di Jacopo e Andrea, prima del delitto di Dean Catic (foto). Lo abbiamo incontrato al baretto di via Cadore a Giubiano. Dalle sue parole emergono particolari di una normalità bizzarra. Jacopo, alle otto di lunedì sera, cucinò una pasta, spaghetti, per due amici, a casa sua, nella villetta dell’orrore di via Duno. Non si accorse che stava scuocendo e gli altri lo aiutarono.
Il ragazzo che parla, 18 anni, era in quel momento con i due presunti assassini, aveva passato tutto il pomeriggio con Andrea Bacchetta a Varese: “Eravamo andati a fare shopping – dice – lui mi accompagnava, siamo stati a prendere una maglietta e dei boxer, il cappellino nero della Bikkenberg che ho in testa me l’ha consigliato lui, e poi mi ha portato in un posto per il tatuaggio. Ero contento, così gli ho regalato dei boxer. Siamo stati insieme fino alla notte, èquello che ho raccontato alla polizia”.

(nella foto: Andrea Bacchetta, detto Il Bak). Il giovane parla davanti al baretto, è seduto sul motorino, cappellino nero, orecchino, sorriso stanco, è stato interrogato giovedì sera. Ha riempito tre pagine di verbale, poi l’hanno mandato a casa. Le sue parole sono preziose, perché è stato l’ultimo a vedere gli amici, prima che ammazzassero Dean. Ha descritto i loro spostamenti, e per lui, quella sera, le cose sono andate così:
Alle sette Jacopo va a casa di Andrea, in via Lazio. Lo stesso Jacopo propone di andare tutti a casa sua per fare una pasta. I tre giovani (i due presunti assassini e il testimone) lasciano la villetta di via Duno dopo la cena. Con l’auto di Merani vanno al parcheggio di via Majoni alle Bustecche. Probabilmente fumano, e mentre sono al buio vicino al campo sportivo, incontrano Dean e un altro ragazzo. A un certo punto, Andrea e Jacopo si assentano e sono già le 22: “Dovevano andare a prendere la mamma di Jacopo al lavoro, per accompagnarla a casa – afferma –  infatti dopo qualche minuto sono tornati. E poi, siamo andati, tutti insieme, al bar Cadore”.

(nella foto, Jacopo Merani, detto il Mera). Dentro il locale, che è la base della compagnia di Giubiano, parlano di ragazze e di moto. Andrea ha una moto da cross, la vuole vendere. “Quando sono usciti hanno detto che Dean lo accompagnavano a casa loro” aggiunge. La trappola è scattata. Nessun presentimento? “No, niente, zero, non avevano per niente un’aria strana – dice il giovane – so che venerdì Dean e Jacopo avevano litigato,ma quella sera era proprio  Jacopo che minimizzava”. Il racconto finisce qua


RAGAZZI COME TANTI

I ragazzi della via Cadore parteggiano per Andrea, di Jacopo invece dicono che era uno strano e nervoso. “Andrea è come un fratello per me – racconta il più alto dei due – ho le sue foto sul pc, sua mamma è come una seconda madre, in questi giorni non mi rispondeva al telefono, ero preoccupato. Gli ho scritto: Fra (fratello, ndr) dove sei? Piango, sono sconvolto” dice.  

(Nella foto: il luogo dell’accoltelamento, alle Bustecche) La loro base è proprio il “Cadore”, un bar tabacchi qualunque. Passano le giornate sul muretto a giocare a carte, bere una birretta, qualche volta vanno alla discoteca Delight, ma anche no. A un rave ci sono stati poco tempo fa. Il fumo c’è, inutile negarlo.  Cappellini, motorini, non sono fidanzati. Ricordano il capodanno dei 18 anni in casa di un amico a Gazzada, i regali dei compleanni, boxer e maglietta. “Ma guardate che siamo ragazzi normali, siamo tutti così, non fatevi strade idee in testa -dice il più alto, che vorrebbe fare il poliziotto –  e’ solo che la gente sta male, è nervosa, qui in piazza, due mesi fa, un tizio ha spaccato la stecca da biliardo sulla gamba del papà di un nostro amico, solo perchè litigavano per un parcheggio”. A Giubiano tutti, ragazzi e adulti,  salutano questi due ragazzi come fossero i vigili urbani del quartiere. In questo microcosmo di ragazzi, gli assassini sono semplicemente “il Bak” e “il Mera”.

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Pubblicato il 26 Aprile 2009
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