I “colori” del lago: verde, rosso o marrone?

Il colore delle acque evidenzia il pessimo stato di salute del bacino. Dal deputato Reguzzoni, all'assessore Marsico al pescatore Giorgetti, tutti riuniti attorno al capezzale

«Oggi il lago è verde. Ma tra qualche giorno diventerà rosso o marrone o blu» Ci scommette Ernesto Giorgetti, pescatore professionista, profondo conoscitore del bacino varesino, nelle ultime settimane colorato di verde. Diverse le tonalità: dal verde marcio al verde cupo, senza, comunque, un filo di azzurro come ci si potrebbe aspettare da un lago prealpino. « La causa è semplice ma si preferisce ignorarla – spiega Ernesto Giorgetti – Quando piove tanto, gli scolmatori non riescono a trattenere le acque delle fogne che si riversano nel lago. Se il collettamento fosse completo tranne il 5% come dicono, non si avrebbe questa situazione. Invece la fioritura delle alghe è il segno preciso che c’è stata immissione di acqua inquinata, soprattutto dai detersivi, il principale alimento delle alghe con tutto il fosforo che possiedono. Dallo scolmatore sul Brabbia, per esempio, sono stati immessi almeno 10 milioni di metri cubi di fogna in 40 giorni. Io scommetto che quando si concluderà il ciclo di quest’alga, inizierà una fioritura diversa, rossa, blu o marrone a seconda dell’alga che prenderà il sopravvento».

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Davanti all’ennesima dimostrazione dello scarso stato di salute del lago varesino anche l’assessore all’ecologia della Provincia Luca Marsino allarga le braccia: « Purtroppo gli interventi precedenti, nonostante fossero tecnicamente avanzati, si sono dimostrati inefficaci. Io, però, mi rifiuto di decretare la morte di questo bacino. Ecco perchè attendo i risultati dell’ultima sperimentazione che abbiamo avviato: quella del famoso phoslock, brevettato dagli australiani e che si basa sull’argilla. In autunno sapremo se questa sostanza è effettivamente efficace per ridurre il fosforo e, soprattutto, se non ha ripercussioni sul delicatissimo eco sistema del nostro bacino».

Da Roma, nella sua veste di deputato, torna a farsi sentire anche Marco Reguzzoni che firmò un progetto di risanamento, interrotto tre anni fa: « I risultati ci furono – ricorda l’onorevole – la situazione migliorò a tal punto che si rasentò la balneabilità in vari punti del bacino. Poi dovemmo sospendere anche per capire se la strada imboccata era quella giusta. Oggi mi rendo conto che la situazione è degenerata. Non so dire perchè, non sono un tecnico. Forse colpa delle piogge, o del ciclo naturale, o dello 0 idrometrico, o forse dell’interruzione del risanamento. Una cosa è certa: il lago può essere risanato e si deve proseguire su questa via. I problemi del varesotto mi stanno a cuore e continuerò a lavorare, per cercare fondi, se questa sarà la soluzione, o per far realizzare opere fognarie ancora mancanti, se è il vero problema».
Intano, dal belvedere di Comerio, si assiste da lontano all’agonia del bacino. In attesa di un segnale d’azzurro.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Luglio 2009
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