La lunga attesa del ministro che non c’è
Davanti al liceo classico Cairoli in tanti hanno aspettato invano Maroni e la Gelmini: alcuni giovani che volevano protestare, gli uomini delle forze dell'ordine e le maestre della IV Novembre di San Fermo
Arriva la Gelmini, forse anche Maroni. Anzi no, Maroni è all’estero, viene Brunetta ad accompagnare la ministra dell’Istruzione. Anzi no, la Gelmini non c’è, nemmeno Brunetta, però Maroni ha assicurato che arriva, d’altra parte il liceo Classico è casa sua. No, contrordine, non arriva nessun ministro, hanno altri impegni e poi oggi è lutto nazionale per la tragedia di Messina, sarebbe assurdo festeggiare in un giorno come questo.
Fuori dal Liceo Classico Ernesto Cairoli di Varese in tanti hanno aspettato per ore l’arrivo dei rappresentanti del Governo, invitati dalla preside Daniela Tam Baj in occasione dell’inaugurazione del giardino romano ristrutturato all’interno dell’istituto. Un ingente dispiegamento di forze, Carabinieri, Polizia di Stato, Digos, tutti mobilitati per scongiurare proteste troppo animose e per proteggere i ministri. Dall’altra parte della strada un gruppetto di dodici giovanissimi studenti di altre scuole varesine (liceo artistico, linguistico, scientifico), capelli rasta o colorati, qualcuno con la kefia, hanno srotolato uno striscione con la scritta “Razzismo, ignoranza. Chiudiamoli nel giardino”. Sono stati identificati e lo striscione è stato ripiegato e messo via: «Siamo studenti liberamente associati – hanno spiegato -, volevamo far capire al ministro Maroni che la sua politica dei respingimenti non ci piace e al ministro Gelmini che con le sue scelte distrugge la scuola pubblica: non capiamo che senso abbia invitare il ministro che ha tagliato i fondi anche al liceo classico, i cui alunni l’anno scoro non sono riusciti nemmeno ad andare in gita per mancanza di fondi. Oltretutto questa festa è organizzata per gli studenti, ma gli studenti non possono parteciparci. Tanto i ministri non sono venuti, quindi non è servito a nulla». Anche quattro maestre della scuola elementare “IV Novembre” di San Fermo hanno atteso fino a mezzogiorno inoltrato il ministro dell’Interno: volevano consegnagli una lettera, nella quale ricordavano a Maroni l’apprezzamento che lo stesso leader del Carroccio aveva espresso per il coro della “IV Novembre” alla manifestazione del 25 Aprile, chiedendogli un interessamento per non far chiudere la scuola. Il ministro però non è arrivato e la lettera è rimasta nella mani delle maestre: «Gliela manderemo via email – hanno detto sconsolate -. Speriamo che almeno lui riesca a fare qualcosa. Per la prima abbiamo 47 bambini iscritti, è inconcepibile che chiudano proprio noi. Eravamo andati in consiglio comunale per dare solidarietà alla Cairoli, e adesso l’unica scuola che chiudono è la nostra. Una bella fregatura».
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