Sovraffollamento, le carceri non vanno “in vacanza”

Adriano Sofri parla di "tortura". Anche in provincia di Varese i due istituti hanno difficoltà, ma quest'anno hanno organizzato varie attività anche da giugno ad agosto

Una denuncia che non può passare inosservata: «La realtà è che nelle carceri italiane c’è la tortura». A dirlo, in un’intervista all’Espresso, è stato Adriano Sofri, detenuto per anni nel carcere di Pisa. L’accusa di Sofri nasce all’interno di una riflessione più ampia sul sovraffollamento negli istituiti italiani. «Chiunque soffre a queste temperature – dichiara Sofri – la mancanza d’aria fresca, ha difficoltà a muoversi, a spostarsi e a dormire. Se trasferiamo queste sofferenze in una cella dove lo spazio è di due metri quadrati è facile immaginare cosa succede dentro le prigioni […]. La realtà è che nelle carceri italiane c’è la tortura. Non in senso generico o metaforico, proprio in senso tecnico. Queste condizioni, anche senza botte o provocazioni volontarie, si configura come una tortura di Stato. Per cui, se esiste un torturato esiste anche un torturatore. Non parlo degli agenti penitenziari che sono a loro volta, in senso lato, dei semi-detenuti, ma delle autorità che hanno a che fare con questo sistema».

Parole pesanti, che fanno riflettere. Anche nella provincia di Varese, come nella maggior parte d’Italia, i due istituti hanno più detenuti rispetto a quelli "tollerabili": 430 a Busto Arsizio invece che circa 200, 110 a Varese invece che 90. «Quella di Sofri è una riflessione sensata, ma non mi sento di sposarla totalmente – commenta Sergio Preite di Enaip e Agente di rete in entrambe le strutture -. Il problema è che si chiede al carcere di dare risposte a situazioni senza fornire gli strumenti adatti. Negli istituti si trovano tante persone "super emarginate" che non dovrebbero essere li. Finiscono in carcere perchè dalla società non ci sono risposte di altro tipo». Anche per questo, quindi, oggi le carceri scoppiano.
«Nella nostra provincia però la situazione quest’anno sta cambiando – spiega Preite -. Dal provveditorato sono arrivare indicazioni precise per garantire maggiore attenzione alla popolazione carceraria nel periodo estivo». Ecco quindi che a Busto il "piano socialità", ovvero l’area in cui si trovano le aule, la bibliotaca, la redazione, i laboratori e il teatro è rimasta aperta tutte le le mattine di luglio e la prima e ultima settimana di agosto. A Varese invece ci sono corsi di informatica e lingua inglese, il cineforum e tornei di schacchi e ping pong. Attività in maggior parte gestite da volontari.
«È indubbio che quello estivo è il periodo più difficile – contianua Preite -e garantire delle attività è fondamentale. Bisogna anche fare un elogio agli Agenti di Polizia Penitenziaria. Stanno dando decisamente più di quello che potrebbero dare. In alcune occasioni sanno anticipare i problemi e "inventarsi" delle risposte con le poche risorse a disposizione».

È chiaro che però si tratta di misure che non possono risolvere da sole  la situazione. «È assurdo chiedere ad un’istituzione vecchia e sottodimensionata di dare risposte a problemi nuovi. Se si vuole ridisegnare il sistema pensando a misure alternative alla detenzione, bisogna investire forze e pazizone. Solo allora si potranno svuotare gli istituti e far intraprendere veri percorsi rieducativi ai detenuti».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 22 Luglio 2010
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.