Turismo a Varese: chi fa che cosa?

L'assemblea del consorzio turistico si trasforma in un acceso dibattito sulla funzione dell'agenzia diretta da Paola Della Chiesa, impegnata in un altro incontro. Ma la sua assenza fa discutere

L’obiettivo finale è chiaro: far crescere il numero dei turisti in provincia di Varese. Un po’ meno semplice è capire il ruolo dei diversi soggetti che cercano di farlo e in che modo. Da una parte infatti c’è un’Agenzia del turismo, promossa dalla Camera di Commercio e dalla provincia di Varese, dall’altra il Varese Convention & Visitors Bureau, un consorzio privato che raggruppa nel proprio consiglio di amministrazione diverse associazioni di categoria provinciali e poi gli Iat, partecipati dai comuni e impegnati sulla promozione a livello territoriale.

Chi fa che cosa?
 Viene da domandare. E non si corre il rischio che tanti soggetti diversi si sovrappongano nella propria attività? Nell’anno che ha visto il turismo al centro di moltissime iniziative finanziate del territorio queste domande sono alla base delle riflessione sull’utilità di questi soggetti. Tanto da animare tutta l’assemblea generale del Varese Convention & Visitors Bureau che si è tenuta questo pomeriggio allo Yes Hotel. Tanti i protagonisti coinvolti nel dibattito moderato dai giornalisti Matteo Inziaghi (direttore di Rete 55), Marco Giovannelli (direttore di VareseNews) e Giancarlo Angeleri (direttore della Prealpina): dai responsabili del consorzio, il presidente Guido Brovelli e i responsabili della divisione business, Giovanni Luatti e leisure Mauro D’Errico che hanno presentato il bilancio dei due anni di attività a Gianni Lucchina, direttore della Confesercenti di Varese, Maurizio Colombo dell’Associazione Piccole e Medie Industrie, Massimo Pella dell’Associazione Artigiani della Provincia di Varese, Bruno Amoroso e Delio Riganti della Camera di Commercio, Francesca Brianza e Enrico Angelini, rispettivamente assessore provinciale e comunale al turismo. In rappresentanza dell’Agenzia del Turismo era presente Daniela Sinopoli per un impegno della direttrice Paola Della Chiesa, un’assenza importante che è stata fatta notare dagli altri relatori: «È già la seconda volta che la direttrice non partecipa ad un confronto – ha detto Delio Riganti -. E oggi era una giornata molto importante per discutere del futuro di questo settore, una giornata prioritaria per una persona che riveste quell’incarico. Utile anche per definire come i diversi soggetti devono lavorare».

Nel suo intervento Riganti ha cercato di fare chiarezza tra i ruoli strategici dei diversi enti: «Mentre il consorzio è un ente di carattere commerciale che ha il compito di canalizzare la domanda turistica sulle strutture del territorio l’agenzia del turismo si occupa della promozione. È un soggetto utilissimo che deve fare da cabina di regia. Ma deve anche sintonizzarsi su cosa si muove sul territorio. Dovrebbe essere una sentinella che avvisa gli albergatori di che cosa si sta muovendo, invece non lo è ancora. Un esempio: poco tempo fa Malpensafiere ha ospitato un evento legato al gioco Yu-Gi-Ho che ha portato nei nostri alberghi tantissime persone. In vista di queste iniziative è importante organizzarsi ma vanno intercettate e comunicate in tempo».

«Con l’agenzia del turismo abbiamo iniziato un’attività di collaborazione che sta dando buoni frutti – ha precisato il presidente Guido Brovelli -. Ora dovremo capire come impostare l’attività in futuro. I numeri che abbiamo presentato oggi danno l’idea di quanto è stato fatto finora e per capire se il "modello" di Varese Convention e Visitors Bureau può essere vincente». «Il nostro territorio – ha detto Mauro D’Errico – ha bisogno di una specializzazione. Non è la meta che può attrarre il turismo di massa ma un turismo più interessato, di nicchia. In parte abbiamo già iniziato a impostare questa visione con il progetto "Road to Wellness" dedicato al turismo in bicicletta. Dobbiamo però garantire al turista dei servizi mirati e di qualità. In questo modo si crea un vero "club di prodotto"». «Non è sempre facile "vendere" il Varesotto nonostante sia ricco di bellezza – ha spiegato Luatti -. La concorrenza in Italia è molto forte: pensiamo a un turista che può scegliere tra Firenze e la nostra provincia… Eppure con la partecipazione alle fiere, alla promozione sui media e su internet e all’incontro di potenziali clienti per le nostre strutture è stato fatto molto e i risultati sono arrivati, anche in un anno difficile come è stato quello che si è appena concluso». 

I numeri di Varese Convention & Visitors Bureau

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Pubblicato il 26 Novembre 2010
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