La pioggia battezza i “giardini Gentile”

Nessuna contestazione alla cerimonia di intitolazione della piazzetta a Giovanni Gentile. Una scelta che ha sollevato qualche dubbio

Il  momento dell'inaugurazione« Anche il tempo ci è ostile…» Inizia così, con una battuta, la breve cerimonia di intitolazione dei giardinetti antistanti il liceo classico Cairoli alla memoria di Giovanni Gentile, filosofo. Una scelta contestata per il suo impegno fascista e per aver sottoscritto il Manifesto della razza del 1938. 

Il consigliere Stefano Clerici ha sollevato il Tricolore dalla lapide che recita: " A Giovanni Gentile, filosofo e padre della scuola italiana, assassinato il 15 aprile 1944 negli anni tristi della guerra civile e della divisione tra italiani" a cui segue una sua frase "Lo stato non si restaura se non si restaura la famiglia e nella famiglia l’uomo che è la sostanza della famiglia, della scuola, dello stato". 
Una scritta scelta dall’amministrazione dopo aver bocciato l’accusa più diretta agli "assassini partigiani comunisti" seguendo il suggerimento del consigliere Marzoli nel 2005 membro della Circoscrizione 1 che approvò l’intitolazione dei giardinetti di via Morselli. 
Clerici ha ricordato le sterili polemiche sollevate nei giorni scorsi circa la figura del filosofo: « Un grande italiano che ha contributo in modo determinante all’Unità d’Italia grazie alla sua riforma della scuola. Gentile, lo ricordiamo, è sepolto a Santa Croce insieme ad altri intellettuali che rappresentano la Cultura del nostro paese»
 
la targa alla memoria di Giovanni GentileAccanto a lui anche l’onorevole Paola Frasinetti vice presidente della Commissione Istruzione che ha ricordato le importanti scelte di Gentile in campo scolastico: « Fu lui a creare il liceo classico che ha preparato tanti amministratori del nostro paese. Ma anche le scuole professionali e tecniche. Fu lui a volere una scuola basata sul merito e non sul patrimonio. Mi stupisco, dunque, davanti a tante polemiche visto che anche l’Università la Sapienza ha voluto ricordarlo. In questo periodo storico travagliato è giusto dedicare una lapide a chi è stato un esponente preminente della Cultura. È un segnale importante perchè l’Italia torni ad attribuire alla Cultura un ruolo predominante».
 
« Critiche sterili di chi cerca ancora un nemico da combattere – ha concluso Clerici – Gli anni della contrapposizione, però, sono ormai sepolti c’è bisogno di condivisione. Restituiamo le critiche al mittente».
Una cerimania breve e pacata, ospitata nella biblioteca del liceo Cairoli, un luogo dedicato a Pio Foà, docente del classico negli anni ’37 e ’38, morto ad Auschwitz il 15 dicembre del ’43. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Novembre 2011
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