Giovani Padani: “Scriveremo Monti Buffone su ogni muro del Nord”

Dure reazioni del movimento leghista che lancia accuse durissime nei confronti del Governo e delle forze di polizia

Dopo la denuncia per vilipendio ad alta carica dello Stato indirizzata a tre ragazzi appartenenti ai “Giovani Padani” di Varese, non tardano le reazioni dei vertici del movimento giovanile del Carroccio: «Un’ aberrazione da Stato di polizia – secondo il coordinatore nazionale MGP Lombardia, Eugenio Zoffili –. Si tratta di un episodio gravissimo di intimidazione alla libertà di espressione che da sempre in politica è passata anche attraverso le scritte sui muri. Questo governo – prosegue Zoffili – sta dimostrando ogni giorno la sua faccia più oscura: prima le manganellate ai pescatori, poi il terrorismo fiscale con cui schiaccia aziende, lavoratori e pensionati, ora anche il ripristino di reati che speravamo scomparsi con il ventennio fascista».
 
Sulla stessa linea anche Lucio Brignoli, coordinatore federale dell’ MGP, che appresa la notizia della denuncia ha subito assicurato la più totale e completa vicinanza del Movimento ai giovani fermati: «E’ un mondo all’incontrario – così commenta l’accaduto – da una parte il governo svuota le carceri a colpi di decreto, toglie i poteri ai sindaci in tema di sicurezza e dall’ altra colpisce con durezza chi ha ancora il coraggio di chiedere democrazia e libertà per il suo territorio». I tre giovani sono stati sorpresi dalle forze dell’ordine mentre scrivevano sul muro dell’ippodromo di Varese “Monti buffone” e, tradotti in questura dove sono stati trattenuti fino all’alba, sono stati denunciati per vilipendio.
 
«Il vero vilipendio – prosegue Brignoli – è quello che viene fatto ogni giorno contro i lavoratori del Nord, precarizzati e costretti a professioni sottopagati che umiliano i loro anni spesi a studiare. Il vilipendio è quello contro la democrazia, perpetrato da forze politiche di governo che non rappresentano altro che biechi interessi di casta. Il governo sappia che in tutta la Padania ci sono decine di migliaia di giovani pronti a scrivere su ogni muro che il re è nudo. Ce l’ha insegnato Bossi, i muri sono i libri dei popoli e noi abbiamo vernice e braccia abbastanza per scrivere molte altre pagine, vilipendio o no». Non intendono demordere i giovani padani che considerano questa denuncia come «un atto politico al limite dell’intimidazione – secondo l’on. Paolo Grimoldi -. Non escludiamo di procedere con iniziative parlamentari per chiedere al governo chiarezza circa le sue priorità: difendere i cittadini dai criminali o inseguire dei ragazzi che hanno fatto il solo errore di scrivere la verità».

Dei Giovani Padani fa parte anche Marco Pinti, segretario della sezione della Lega Nord di Varese, che ha fatto esporre uno striscione al balcone che recita “muri puliti, popoli muti”: «Un accusa così sproporzionata, – dichiara Pinti – questa si davvero buffonesca, tradisce il nervosismo di un sistema Italia in profonda crisi. Se una scritta sul muro spaventa il Potere costituito, allora vuol dire che la Lega all’opposizione sta seguendo la strada giusta. Hanno paura di noi e fanno bene perchè presto riusciremo a mandare a casa questo governo.  Essere perseguitati per aver detto la verità deve essere solo motivo di orgoglio, sul foglio si scrive denuncia, ma si legge medaglia».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Febbraio 2012
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