“Varese, fai la differenza”: una campagna per diventare virtuosi come a Salerno

Da oggi un manifesto “svela” il significato dei misteriosi cartelloni “Varese non è Salerno” e “Varese non è Pordenone”

Varese non è salernoDa oggi un manifesto “svela” il significato dei misteriosi cartelloni “Varese non è Salerno” e “Varese non è Pordenone”. Manifesti che in rete hanno creato grande dibattito e molti sospetti: scatenando in particolare la comunità salernitana, che ravvedeva in quelle frasi misteriose un pregiudizio tra nord e sud.

Pregiudizio che in realtà non c’era: perché i manifesti denunciavano al contrario una mancanza della città giardino, che è al 48,9% della raccolta differenziata, mentre Salerno è al 70,3% e Pordenone (l’altra città coinvolta) addirittura al 78,1%.  I cartelli, infatti, parlavano innanzitutto di rifiuti, e di quote di raccolta differenziata: dove Varese si comporta bene, ma potrebbe fare molto di più.

E così da oggi, con il patrocinio del Comune di Varese, prende il via la seconda fase della campagna di Aspem, la società che eroga sul territorio del capoluogo e di altri comuni vicini il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. Il messaggio del prossimo manifesto “Varese, fai la differenza” vuole infatti spronare tutti i varesini a darsi da fare per contribuire a raggiungere l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata entro la fine del 2012 previsto dall’Unione Europea. Dagli inizi di marzo partono i primi 60 giorni di sperimentazione: che puntano soprattutto a migliorare la qualità della differenziata che i varesinigià  fanno, suddividendo il materiale nei sacchi.

E per farlo verrà utilizzato un sistema “calcistico” che premia i virtuosi e “ammonisce chi sbaglia”: nei primi due mesi saranno infatti, al ritiro dei sacchi condominiali di raccolta differenziata, consegnati alternativamente due cartellini: uno verde, con tanto di ringraziamento di Aspem, se i contenuti dei sacchi differenziati saranno corretti. E uno giallo, se i rifiuti nei vari sacchi non saranno corretti. Da maggio in poi, invece, cartellino rosso “da espulsione” e mancato ritiro dei rifiuti per chi continuerà a sbagliare. «Un modo di abituarsi per gradi alla precisione nella suddivisione dei sacchi» spiega William Malnati, presidente di Aspem, nel raccontare i particolari pratici della campagna. E se si ha qualche dubbio su quela sacco usare per un determinato rifiuto, nel sito aspem c’è persino un “motore di ricerca” per la spazzatura.

«Non posso che lodare l’iniziativa di questa campagna di comunicazione, che trae la sua origine dalle indicazioni dell’Unione Europea a cui dobbiamo arrivare: la percentuale del 65% di raccolta differenziata entro il 31 dicembre 2012. La nostra città è ancora sotto il 50% ed è inferiore a quella dei capoluoghi di provincia più virtuosi come, ad esempio, Salerno e Pordenone – spiega il sindaco di Varese Attilio Fontana – Per raggiungere l’obiettivo, è necessario porre con forza al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica varesina la necessità di praticare i comportamenti virtuosi che ci porteranno alla fatidica percentuale».

Varese fai la differenza: da sinistra Masi, Fontana, MalnatiLa campagna di sensibilizzazione raggiungerà in particolare alcune delle categorie più coinvolte; «Abbiamo previsto importanti azioni informative come il recapito a tutti i clienti di materiale illustrativo, una comunicazione specifica per gli esercizi commerciali e i cittadini del centro – aggiunge William Malnati – Abbiamo inoltre coinvolto direttamente gli amministratori di condominio in un incontro dedicato per creare collaborazione con i condòmini degli stabili da loro gestiti e progettato azioni rivolte alle famiglie straniere». Un grande impegno, per raggiungere il risultato, sarà profuso dagli operatori dell’azienda «La preziosa attività svolta quotidianamente sul territorio dai nostri operatori diventa ancora più determinante perché avranno il compito di monitorare e segnalare i comportamenti non corretti nel conferimento dei rifiuti – sottolinea l’amministratore delegato di Aspem, Massimiliano Masi – Il tutto affinché lo slogan “Varese, fai la differenza” non rimanga solo un invito, ma possa diventare un comportamento attivo di tutti i varesini per tornare ad essere tra i primi nella classifica dei migliori».

Per il momento, la campagna curiosa ha già fatto molto: «Abbiamo ritenuto che, stante la complessità del tema dei rifiuti e l’ambizioso obiettivo del 65%, fosse fondamentale una campagna di sensibilizzazione in due tempi – spiegano i responsabili di Hagam, gli “organizzatori materiali” della campagna che ha suscitato tanto dibattito – il primo mirato a suscitare una reazione emotiva e ad innalzare il livello di attenzione sul tema, il secondo a far passare il messaggio completo».

Che si completa infine con un coinvolgimento diretto degli utenti: grazie a un questionario che permetterà di realizzare una analisi mirata sulla questione. Chi vuole può incominciare a “fare il proprio dovere” fin da ora: il questionario è infatti già on line.

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Febbraio 2012
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